NewSlot: meno entrate erariali con la Manovra del Governo. L’ultimo aumento del Preu ha già portato ad un calo delle giocate

La Manovra da 3,4 miliardi di euro chiesta da Bruxelles al nostro paese, è andata ad infilarsi anche nelle maglie del segmento del gioco. Il Decreto Legge “Disposizioni urgenti in materia finanziaria”, la cosiddetta ‘Manovrina’, prevede l’aumento al 19% del Preu sulle Newslot e al 6% quello sulle Vlt. Inoltre, dal 1° ottobre 2017 aumenterà la ritenuta sulle vincite del Lotto, che passerà dal 6% all’8%, e quella sulle vincite eccedenti i 500 per SuperEnalotto, Winforlife, Gratta e Vinci e Vlt, che passa al 12%. Dall’aumento del Preu da slot e Vlt è previsto un maggiore introito nel 2017 per 202 milioni di euro, arrivando ad un totale nel triennio 2017-2019 di 742 milioni di euro. L’aumento della tassa sulla fortuna porterebbe invece un maggiore gettito per 36 milioni nel 2017 e nel triennio per 322 milioni. Dal 2017 al 2019, le maggiori imposizioni sul settore dei giochi contenute nella ‘Manovrina’ dovrebbero portare nelle casse dello Stato 1,06 miliardi di euro. Ma parte delle “attese erariali” previste dalla Manovrina potrebbero essere riviste al ribasso. Secondo i dati che vengono fuori da una ricerca di Agimeg con il supporto dei Monopoli di Stato, l’aumento del prelievo sulle newslot (precedente a quello dell’ultima Manovra) ha infatti determinato un crollo delle giocate di quasi il 4%, vanificando in buona parte l’obiettivo di riscuotere un maggiore gettito. I dati dell’intero 2016 traggono in inganno, visto che il segmento delle newslot appare in crescita dell’1,25%, e lasciano pensare quindi che l’inasprimento dell’aliquota (passata dal 13, al 17,5% e compensata con un’analoga riduzione del payout, ovvero delle somme restituite come vincita) non abbia prodotto alcun risultato. Niente di più sbagliato. Per avere un quadro corretto occorre infatti analizzare l’andamento della curva che le giocate hanno seguito nel corso dell’anno visto che: “La riduzione di 4 punti del payout si è verificata – per motivi tecnici – nella seconda parte dell’anno” ha spiegato Alessandro Aronica – vice direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e numero uno dell’Area Giochi – nel corso di un’audizione che si è svolta alla Commissione Finanze della Camera il 12 aprile scorso. In sostanza, nel 2016, ci sono state “una prima fase con il vecchio payout ed una seconda con il payout modificato. E in corrispondenza di quest’ultima c’è stato un calo di diversi punti percentuali”. Agimeg, grazie alla collaborazione dei Monopoli di Stato, ha scoperto  che “nel periodo tra agosto e dicembre 2016 si è registrato un decremento medio della raccolta del 3,7%”. Un crollo ancor più marcato se si considera che fino a quel momento il segmento era in netta crescita: “Da gennaio a luglio 2016 la raccolta ha registrato un incremento medio di oltre il 5%”. Aronica ha aggiunto anche che il calo della raccolta “si sta confermando anche nei primi mesi di questo anno”, ed i Monopoli in proposito aggiungono che il trend negativo della raccolta “se si prendono a riferimento i mesi di febbraio e marzo 2017 è in linea con il decremento del secondo semestre 2016”. Le entrate erariali, inoltre, potrebbero risentire anche di una serie di altri fattori come le leggi regionali che puntano a limitare l’offerta di gioco, ma c’è anche da considerare il taglio della rete – di almeno un 30% – al centro della trattativa che Governo e Territori stanno portando avanti in Conferenza Unificata. es/AGIMEG