Giochi, Morigi (Ass. Bilancio Ravenna) ad Agimeg: “Disposizioni normative non mirano ad espellere il gioco dalla città, ma allontanarlo dai luoghi sensibili. Necessario contrastare illegalità e diffusione dell’online”

Dalla mappatura dei luoghi sensibili alle fasce orarie di accensione slot e di apertura delle sale gioco, dalla crescita dei fenomeni di dipendenza al gioco online. Sono alcuni dei punti chiave dell’intervista rilasciata ad Agimeg dall’assessore di Ravenna con delega, tra le altre, al Bilancio e alle Politiche Giovanili, Valentina Morigi. Nei giorni scorsi nella città è stata infatti ultimata una mappatura delle zone ‘slot free’ particolarmente stringente, dove oltre ai luoghi sensibili già previsti dalla Regione come scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali operanti in ambito socio-sanitario, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, il Comune ha inserito anche i monumenti Unesco, tra cui il Mausoleo di Teodorico e la Tomba di Dante. Gli esercizi commerciali che si trovano a meno di 500 metri da questi luoghi avranno sei mesi di tempo per decidere se chiudere o spostare la propria attività in un’altra zona. Delle 45 sale gioco e scommesse presenti in città, solamente 3 si trovano fuori dai 500 metri, mentre dei 226 apparecchi da gioco presenti nel territorio soltanto 23 rispettano il distanziometro.

Assessore Morigi, è stata ultimata a Ravenna la mappatura delle zone “slot free”, 500 metri da luoghi sensibili che comprendono anche i monumenti Unesco. Non si rischia di fatto un effetto espulsivo del gioco dalla città?
Le disposizioni normative della regione Emilia Romagna non muovono dall’intenzione di produrre un effetto espulsivo del gioco d’azzardo dalle città, ma di un allontanamento dai luoghi identificati, per molteplici motivi, come luoghi sensibili.

Il Regolamento comunale di contrasto al gioco d’azzardo è già in vigore?
Il Comune di Ravenna è stato uno tra i primi in Italia ad individuare politiche di limitazione del fenomeno del gioco d’azzardo. Si è infatti dotato nel 2014 di una ordinanza del sindaco che regolamentava gli orari di apertura e di esercizio delle sale giochi e gli orari di funzionamento degli apparecchi. Successivamente, nel 2016, con deliberazione del Consiglio Comunale, è stato approvato un Regolamento delle sale da gioco, delle installazione degli apparecchi da intrattenimento e dei giochi leciti. Infine nel 2018 abbiamo approvato la delibera sulla mappatura dei luoghi sensibili.

Quali sono attualmente le fasce orarie di apertura per le sale giochi e di accensione delle slot?
Attualmente gli orari di apertura delle sale giochi e gli orari del funzionamento degli apparecchi sono definiti dall’ordinanza del sindaco del 2014, i cui contenuti sono stati condivisi con il Questore della Provincia di Ravenna e con il Responsabile del SerT della Ausl di Ravenna. L’orario di apertura delle sale giochi è dalle 9 alle 01 di tutti i giorni, festivi compresi, e gli apparecchi e congegni automatici e da gioco presenti all’interno delle stesse, devono essere funzionanti dalle 10 alle 24.

Ci sono numeri sul fenomeno della dipendenza da gioco a Ravenna?
L’azienda sanitaria locale ha disposto un monitoraggio puntuale sul fenomeno del gioco d’azzardo. Dal confronto è emerso un trend purtroppo in crescita delle problematiche legate alla dipendenza da gioco compulsivo. I dati ci dicono che la situazione è ulteriormente preoccupante se si considera che molto spesso, e sempre più, la dipendenza da gioco d’azzardo è associata ad altre dipendenze, uso di sostanze stupefacenti e abuso di bevande alcoliche, e che il fenomeno coinvolge entrambi i sessi in un arco di età che va dai 23 ai 74 anni.

Eliminando il gioco nella quasi totalità della città, non temete un ritorno dell’illegalità?
Come dicevo il fine delle disposizioni normative non è quello dell’espulsione del gioco d’azzardo dalla città, ma dell’allontanamento dai luoghi sensibili. Pertanto le sale gioco e le sale scommesse che sono oggi oltre i 500 metri dai luoghi sensibili proseguiranno la loro attività imprenditoriale e commerciale. Per quanto riguarda il tema dell’illegalità è certamente necessario vigilare con rigore e perseveranza, ma questo vale per ogni altra attività illegale o a rischio di illegalità.

Come pensa il Comune di aiutare quegli esercenti che, dismettendo gli apparecchi da gioco, perdono gran parte dell’introito della propria attività commerciale?
La ratio della normativa prodotta dalla regione Emilia Romagna è accompagnata da importanti fondi economici che saranno investiti per azioni di sostegno e di presa in carico clinica dei giocatori patologici. Come spesso accade, un singolo provvedimento non è sufficiente a risolvere problemi che intrecciano molti ambiti differenti, che devono dialogare tra loro. L’interpretazione che il Comune di Ravenna ha dato della normativa regionale è diretta ad un impegno totale, che significa per noi mettere in campo azioni capaci di modificare la cultura del gioco d’azzardo. Nel 2016, ad esempio, abbiamo sperimentato le Slot free Er nell’ambito del Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico. Per questo motivo abbiamo deciso di accompagnare la delibera sulle modalità applicative del divieto alle sale gioco e alle sale scommesse con un finanziamento diretto alle attività commerciali che dovessero registrare una riduzione o una importante perdita di introiti da destinare ad eventi ed iniziative pubbliche di tipo sociale, aggregativo e animativo, come ad esempio incontri letterari o DJ set.

Lei ha parlato di linea dura anche verso il gioco online?
Il fenomeno del gioco d’azzardo online è un tema tanto importante quanto complesso da affrontare. Abbiamo intenzione di intraprendere alcune azioni quali ad esempio l’attivazione di app scaricabili gratuitamente, strumenti che possono essere utili per la sensibilizzazione e l’identificazione dei problemi legati al gioco d’azzardo patologico. Inoltre, stiamo anche verificando la possibilità di programmare blocchi, in aggiornamento continuo, all’accesso per siti legati al gioco d’azzardo dalla rete pubblica wifi del Comune di Ravenna. cr/AGIMEG