Licenze, trasparenza societaria e finanziaria. L’online britannico cede alle regole

UK, una licenza sia per gli operatori sia per i partner tecnologici che intendono operare in Gran Bretagna, l’obbligo di trasmettere le informazioni sugli assetti societari e finanziari delle compagnie, e sui loro procedimenti giudiziari in corso e condividere in dati relativi a operazioni di gioco sospette, l’obbligo per gli operatori di poker – a prescindere dalla sede fisica – di rispettare le regole inglesi anche in caso  di liquidità internazionale. Sono alcune delle modifiche al Licence Conditions and Codes of Practice (LCCP) che ha pubblicato la Gambling Commission e che entreranno in vigore nel 2014. La Commissione ha comunque avviato una consultazione di tre mesi, gli operatori potranno esprimere il proprio parere entro il 4 dicembre. In particolare, agli operatori di poker viene consentito di operare in liquidità internazionale, ma i giocatori esteri che accederanno alle room inglesi dovranno essere sottoposti agli stessi iter di accertamento dell’identità previsti per i player britannici. Inoltre, le room estere che formeranno un network con quelle inglesi dovranno essere in possesso della licenza rilasciata dal paese in cui operano. Gli operatori B2B dovranno garantire che i giocatori inglesi possano accedere solamente ai siti con licenza della Gambling Commission. La stessa regola varrà anche per i giocatori di altri paesi comunitari nel periodo in cui risiedono in Gran Bretagna, pertanto questi giocatori non dovranno poter accedere ai network del proprio paese d’origine. Gli operatori B2B dovranno inoltre fornire le stesse informazioni chieste ai quelli B2C, in particolare dovranno trasmettere quelle relative a comportamenti potenzialmente criminali, o indici di gioco problematico, anche se l’operatore B2C non ha licenza inglese. Nel caso del poker gli operatori B2B, inoltre, assumeranno il ruolo di garanti per i B2C esteri cui forniscono i  propri servizi, garantendo ad esempio che siano idonei a entrare nei network, che siano in possesso di licenza nel paese d’origine, che dispongano di strumenti adeguati per identificare i giocatori ai sensi della Direttiva Antiriciclaggio. La Gambling Commission intende anche porre un freno alla pubblicità e al marketing, in particolare alle scommesse gratuite e alle attività promozionali. lp/AGIMEG