Il poker online a torneo compie 7 anni. Tra il 2008 e il 2015 finiti nelle casse dell’Erario 340 milioni di euro

Il poker online in Italia nella versione a torneo domani compirà sette anni. La prima partita è stata infatti giocata il 2 settembre del 2008 (Gioco Digitale fu il primo operatore, seguito da Microgame): da allora la texana via internet ha raccolto giocate per oltre 11 miliardi di euro, dei quali 9,9 miliardi sono stati restituiti ai giocatori. La spesa effettiva è stata quindi di circa 1,4 miliardi. Allo Stato sono finiti circa 340 milioni. L’anno del boom è stato il 2010, con le giocate che hanno toccato i 3 miliardi e 145 milioni, ma il poker a torneo ha perso smalto con l’arrivo del cash, gioco più veloce e maggiormente remunerativo. Nel 2012 questa modalità di gioco ha così registrato un calo di oltre il 40% (1,3 miliardi le giocate), mentre il 2013 la contrazione è stata del 38%. Nel primo semestre del 2014 la flessione è del 23,5% delle giocate. Poi, la nuova inversione di tendenza. A settembre dello scorso anno infatti la spesa per il poker a torneo supera, per la prima volta nella storia e seppur di pochissimo, quella per il poker cash  (8,4 milioni, contro gli 8,3 milioni del poker in modalità cash). Si tratta di un dato sul quale ha influito in maniera determinante l’iniziativa del principale operatore del settore, vale a dire Pokerstars, che con la sua offerta di gioco “Spin & Go” ha catturato l’attenzione di molti appassionati. Nello stesso mese, la raccolta ha fatto segnare 72,5 milioni di euro, contro i 62,2 dell’anno precedente, per una crescita del 16,6%. Un boom che ha permesso al poker nella versione a torneo di ritrovare picchi interessanti (come i 74 milioni di gennaio 2015), anche se la flessione è tornata a farsi sentire in altri mesi. Tra febbraio e maggio, ad esempio, la raccolta è tornata sotto il valore dei 70 milioni, mentre nei mesi più caldi il mercato è arrivato al di sotto della soglia dei 55 milioni di euro. lp/AGIMEG