Le banche aprono conti ma negano finanziamenti a chi ha attività collegate al gioco. Pronta denuncia all’Antitrust

Da tempo le banche rifiutano finanziamenti agli operatori dei giochi, facendo leva su “codici etici” che hanno adottato. Non hanno però alcun problema a aprire dei conti correnti a agenzie di scommesse e sale slot, accettando quindi i soldi guadagnati con il gioco. Una contraddizione evidenziata da Filippo Rivi, titolare di due agenzie di scommesse in provincia di Cesena e Rimini, durante la diretta Facebook con il direttore di Agimeg Fabio Felici: “Grazie prima di tutto per aver dato risalto alla mia denuncia. Quello che mi è accaduto è semplice da raccontare e assurdo da capire. Ho da diversi anni conti correnti aperti per le mie sale scommesse. Sono andato a chiedere un finanziamento, non parliamo di cifre elevate, per delle ristrutturazioni che dovrei fare nelle sale approfittando della chiusura forzata e per liquidare un socio che ha deciso di lasciare . Sono quindi andato alle due banche con cui lavoro ma entrambe mi hanno negato il credito nascondendosi dietro il “codice  etico adottato, a detta loro, dagli istituti di credito nei confronti delle attività che si occupano di gioco”. Ma questo codice etico specificava che in quanto attività di gioco non potevate avere accesso al credito? “Esatto, la cosa assurda è che mi hanno garantito conti aperti e fidi. Lascia interdetti il fatto che se adotti un codice etico dovresti applicarlo per intero e non accettare i conti o dare fidi”. Ci sono state altre segnalazioni di questo tipo? “Ho sentito altre persone che hanno agenzie nella nostra regione ed hanno avuto tutte lo stesso problema. Alcuni hanno dovuto prendere privatamente dei finanziamenti. In questa situazione di difficoltà le banche si sono tirate indietro nell’aiutarci ma finché le cose andavo bene nessun problema. E’ un comportamento davvero deprecabile. Lo Stato non lo dovrebbe permetterlo”. Ma ha intrapreso iniziative per tutelarsi? “Ho chiesto alle banche un documento che certifichi che non mi danno il finanziamento in quanto operante nel settore del gioco.  Una volta avuta questa documentazione ho intenzione di rivolgermi all’Antitrust per capire se possono davvero fare così. Negarmi l’accesso al credito ma accettare di aprirmi un conto. Sembra lo stesso atteggiamento dello Stato: quando ha bisogno si rivolge a noi ma poi non ci tutela in nessuna occasione”.

Guarda il video Facebook con l’intervento integrale:

lp/AGIMEG