Giochi, Schiavolin (ad Snaitech): “Con integrazione Cogetech chiuderemo 2017 in utile dopo 10 anni. Consolidata nostra posizione di leadership nel mercato del betting”

Nell’anno dell’integrazione con Cogetech, Snaitech si avvia a chiudere in utile. “L’integrazione è compiuta, il piano di sinergie superato e confidiamo di chiudere in utile per la prima volta dopo 10 anni”, ha detto l’ad Fabio Schiavolin, commentando un 2017 positivo nonostante “le importanti novità regolamentari”, l’Italia fuori dal Mondiale che “provocherà una mancanza di traino nella raccolta” e l’arrivo della Var che “ci porterà a gestire il gioco in maniera ancora più attenta, per prevenire eventuali movimenti speculativi”.
Snaitech ha così vinto la sua scommessa più grande e dopo un decennio torna a vedere l’utile, proprio nell’anno della grande integrazione con Cogetech. Una sfida che ha pagato in termini economici, di rischio d’impresa e di ritorno sul mercato, di cui oggi il gruppo guidato da Fabio Schiavolin è uno dei principali concessionari nel settore del gaming e del betting.
“L’integrazione è compiuta, il piano di sinergie superato e confidiamo di chiudere in utile per la prima volta dal 2017”, spiega il manager in una conversazione con l’Ansa. La moviola in campo costituisce senz’altro “un elemento di emozione, che dovrebbe mitigare la possibilità di errore”, spiega Schiavolin che non ne sottovaluta però i potenziali rischi: “Per noi diventa importante gestire il gioco in maniera ancora più attenta e severa, per chiudere immediatamente i flussi di gioco al momento del rigore o del fischio, così da prevenire eventuali movimenti speculativi che possono intercorrere dal momento della segnalazione al momento dell’applicazione o meno della sanzione”.
Se il 2017 è stato l’anno dell’integrazione e della Var, è stato anche l’annus horribilis degli azzurri, per la prima volta fuori dal Mondiale dopo 60 anni. Un “dramma dal punto di vista emotivo e di costume – lo etichetta Schiavolin – che avrà ripercussioni anche sui grandi numeri del mondo delle scommesse: quando la Nazionale partecipa a un grande evento, Europeo o Mondiale che sia, si crea una platea allargata di potenziali scommettitori più inclini all’intrattenimento puro. L’assenza dell’Italia ovviamente provocherà una mancanza di traino della raccolta. Secondo le nostre stime – fa sapere – un Mondiale senza Italia avrà come contraccolpo un taglio del 20-25% della raccolta. Il che però – puntualizza – non è un dato che si riflette immediatamente sulla marginalità perchè la scommessa sulla nazionale è quella tipica del tifoso che punta sulla sua squadra, sempre e comunque a prescindere. E’ pero’ potenzialmente ‘pericolosa’ perchè con allibramenti buoni e favorevoli poi non sempre questo ha coinciso con un aumento dei margini”. Con l’Italia a fare da spettatrice al Mondiale, “anche noi avremo lo stimolo in più per inventarci qualcosa di diverso:
lo faranno le grandi catene di elettrodomestici per vendere più televisori, le agenzie di viaggio per sponsorizzare comunque i viaggi in Russia, e allo stesso modo Snaitech dovrà inventarsi qualcosa e ci stiamo già pensando”.
Intanto Snaitech “si avvia a chiudere il IV trimestre in pieno recupero rispetto al primo – prosegue l’ad del gruppo – e a tornare in utile. E’ una cosa importante e arriva nel primo anno di chiusura del processo di integrazione – aggiunge Schiavolin – Oltre ad aver riunificato la macchina organizzativa tra le due aziende, abbiamo anche un risultato positivo dal punto di vista economico: nonostante l’impatto delle novità regolamentari nel nostro settore e l’aumentata pressione fiscale, il nostro gruppo è stato capace di consolidare le posizioni di leadership, soprattutto nel mercato del betting, che è il mercato di vocazione dell’azienda. Stiamo crescendo moltissimo e attraverso la sinergia e il travaso di utenti dal retail all’online siamo riusciti a consolidare la parte digitale che, per quanto riguarda le scommesse sportive, è caratterizzata da una presenza di concorrenti molto più ampia rispetto a quella del retail. Anche qui stiamo recuperando terreno e puntiamo alla leadership”. A proposito di leadership, Schiavolin rivendica anche quella sul fondamentale tema del gioco responsabile. “Noi siamo storicamente e culturalmente all’avanguardia su questo fronte. Gia’ con Cogetech 10 anni fa abbiamo proposto campagne sul tema, e col Genoa, che sponsorizzavamo, abbiamo realizzato il primo workshop interdisciplinare dai pulcini alla prima squadra sui problemi legati al match fixing. Quello che vogliamo creare e’ una generazione di scommettitori responsabili, e sensibilizzare anche tutto il mondo che ruota attorno allo sport”.
Una politica complessiva che per Snaitech ha pagato anche grazie all’arricchimento del palinsesto: “Oggi – conclude Schiavolin – non siamo molto lontani dall’offerta anglosassone, nè per il tipo di scommesse, nè per la declinazione delle scommesse. Ormai stiamo coprendo l’impossibile, come sul mercato britannico. Il 60% della nostra raccolta online è sulle scommesse live, che ci hanno consentito di modulare il mix nel digitale verso il mobile in maniera molto forte. Sul retail invece oggi coprono il 25% del totale”. lp/AGIMEG