Giochi, Paolo Bonolis ad Agimeg: “La pubblicità sul gioco non va abolita ma controllata. Ai giovani bisogna insegnare la cultura del gioco, ricordando che è un momento di evasione e non deve diventare una malattia”

Vivere il gioco in modo sano e responsabile, come un’esperienza ludica di cui non bisogna abusare ma che al tempo stesso non va demonizzata. Il benessere e la tutela dei minori, però, vanno sempre salvaguardati. Showman, conduttore e autore televisivo, Paolo Bonolis da anni propone giochi sul piccolo schermo: dal contenitore di cartoni animati ‘Bim, Bum, Bam’ ai varietà ‘Beato tra le donne’, ‘Tira e molla’, ‘Ciao Darwin’ fino all’indiscusso successo raggiunto negli ultimi anni con il quiz del preserale ‘Avanti un altro’. In un’intervista esclusiva ad Agimeg, il conduttore televisivo ammette di “non aver mai giocato”, ma ha le idee chiare riguardo gli interventi normativi sul divieto di pubblicità dei giochi pubblici in televisione: “se esiste (la pubblicità del gioco in tv, ndr) non vedo perché non debba continuare esserci. Se è legalmente accettata è giusto che chi se ne occupi continui a farlo. Secondo me bisogna evitare esagerazione da una parte e dall’altra. Non credo sia giusto eliminare la pubblicità in quanto si tratta di un settore imprenditoriale come un altro, ma bisogna comunque tutelare alcune fasce della popolazioni e quindi i messaggi pubblicitari devono essere controllati e riportare il tutto verso l’aspetto più ludico”. Il settore dei giochi è stato oggetto di numerosi interventi legislativi nel corso degli anni: da una parte vengono utilizzati per reperire entrate per le coperture delle principali manovre di finanza pubblica, dall’altra si cerca di contrastare il gioco illegale e tutelare i soggetti affetti da ludopatia. Tutto questo con un occhio di riguardo per la tutela dei minori. Senza entrare nel merito delle competenze Stato/enti locali per la distribuzione territoriale dei punti di gioco, un accenno al regolamento che disciplina l’apertura di nuove sale lontano da scuole, parchi pubblici e impianti sportivi è d’obbligo e su questo punto Bonolis non ha dubbi: “è giustissimo tutelare i minori e quindi avere le sale gioco non vicino a zone ‘sensibili’ è sacrosanto, anche se il problema delle distanza è relativo visto che comunque i punti di gioco si possono raggiungere facilmente. Il problema sta invece a monte perché bisognerebbe trasmettere ai giovani più cultura sul gioco, lanciare messaggi più diretti e diffusi sull’approccio che bisogna avere, ricordando sempre che il gioco in quanto tale è solo un momento di svago ed evasione e non deve diventare una malattia od una ossessione”. Parlando più nello specifico del game show ‘Avanti un altro’, un quiz coinvolgente in onda dal lunedì alla domenica dalle 18.45 alle 20.00 su Canale 5, Bonolis non riesce a trattenere la propria soddisfazione: “meglio di così è impossibile, non potrei chiedere di più. Ci rivolgiamo a un target che ci ha premiato regalandoci 8-9 punti in più” rispetto alle attese. Il programma viaggia infatti sull’onda di oltre 4 milioni di telespettatori. Ma gli impegni televisivi dello showman non si fermano qui, “al momento sono solo opzioni di pensiero”, ma probabilmente c’è qualcosa che bolla in pentola. dar/AGIMEG