Giochi, Logico risponde a Basso (PD): “La pubblicità è garanzia di legalità”

Logico, l’associazione che raccoglie i principali operatori di gioco online legale in Italia, richiede urgentemente un chiarimento sull’affermazione dell’On.Basso (PD) secondo cui il divieto totale di pubblicità da lui sostenuto “sarebbe la migliore risposta alle preoccupazioni sull’uso del mercato dell’azzardo legale da parte di associazioni criminali per riciclare il denaro proveniente da attività illecite”. “Questa dichiarazione è estremamente lesiva perché sostiene che un divieto di pubblicità sarebbe utile a contrastare le associazioni criminali, e pertanto insinua che le aziende che fanno pubblicità possano essere controllate da esse”, si legge in una nota dell’associazione. “Questo è del tutto falso, e non si tratta di opinioni, ma di dati. Le prime quindici aziende del settore del gioco per investimenti pubblicitari, secondo i dati Nielsen fino a novembre 2016 sono William Hill, Bet365, 888.it, Unibet, Bwin, Eurobet, Betfair, PokerStars, Lottomatica, Betsson, Tombola, PaddyPower, Snai, Sisal e Intralot. Hanno rappresentato il 92% della spesa per spot televisivi, e sono queste le aziende che sarebbero colpite da un divieto. In modo particolare Logico auspica che l’onorevole Basso voglia precisare che le aziende che fanno pubblicità e fanno parte di Logico (William Hill, Bet365, Bwin, Betfair, PokerStars, Tombola, Paddypower, Winga, SkyBet e Betclic) non hanno niente a che vedere con i casi di cronaca legati ad associazioni criminali – continua la nota -. Se, come auspichiamo, l’On.Basso riconoscerà ciò che è ovvio, risulta evidente che non esiste alcun nesso tra le restrizioni alla pubblicità e il contrasto alle infiltrazioni della criminalità. Anzi, è proprio l’opposto: sono le aziende che investono in pubblicità a dimostrare di avere un modello di business trasparente, basato sull’acquisizione di clienti in modo competitivo. Le attività di riciclaggio non hanno bisogno di alcuna pubblicità in TV e di conseguenza non sarebbero in alcun modo toccate da ulteriori restrizioni. Nessuna delle aziende coinvolte nei recenti casi giudiziari faceva pubblicità in TV. Limitare ulteriormente la pubblicità, quindi, non solo sarebbe inutile, ma danneggerebbe in modo irreparabile le normali dinamiche di un’industria che già subisce ogni giorno la concorrenza dell’illegalità e della criminalità”. Conclude la nota: “Le aziende appartenenti a Logico si dicono fin da ora disposte a discutere e accettare ogni misura volta a rendere più stringente il controllo sulla titolarità e la proprietà dei concessionari di gioco”. cdn/AGIMEG