Giochi, Ipsos: il 65% degli italiani non ha cambiato abitudini di gioco nonostante la crisi

Per il 65% degli italiani la spesa in giochi e lotterie è rimasta sostanzialmente invariata rispetto a 2-3 anni fa. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata dall’Ipsos e che verrà presentata oggi a Milano al convegno “Parliamo di food a 365 giorni dall’Expo”. Per il 26% degli intervistati i consumi sono molto diminuiti, per il 7% sono un po’ diminuiti, mentre per il 2% sono leggermente aumentati. Il segmento dei giochi è comunque quello più stabile: solo in quello dei medicinali e farmaci, e in quello dei prodotti alimentari e per la casa hanno si trovano percentuali simili. In questi casi la spesa è rimasta sostanzialmente invariata nel 62 e nel 60% dei casi. Al contrario, nei casi si ristornati bar e pizzerie, viaggi e vacanze, cinema teatro concerti, abbigliamento e accessori, la spesa è rimasta sostanzialmente invariata solo per un terzo della popolazione: le percentuali vanno infatti dal 31 al 39%. “IL consumatore è cambiato. In parte ciò è conseguenza e razione alla crisi economica, ormai vissuta come ‘new normal'” spiega Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, a IlSole24Ore Focus. “Il persistere della crisi ha portato a un’evoluzione delle sensibilità del consumatore: un cambiamento strutturale. Oggi è più selettivo, critico, complesso e fantasioso, perché ha dovuto affrontare il disinganno e inventarsi delle manovre anticrisi. Inoltre, i progressi tecnologici hanno consentito a tutti l’accesso a informazioni dettagliate su prodotti, marche, aziende”. Per Pagnoncelli “molti dei cambiamenti nei comportamenti e nelle abitudini sono irreversibili e persisteranno anche con la fine della crisi economica”. lp/AGIMEG