Giochi, intesa governo-enti locali su riordino settore sempre più vicina. Possibili interventi sul comparto nella nuova manovra finanziaria

Dopo mesi di stallo è arrivata la prima fumata bianca in Conferenza Unificata e l’accordo tra governo ed enti locali per il riordino del settore dei giochi sembra ormai prendere forma. “Il sottosegretario Baretta ha annunciato i criteri che saranno oggetto dell’intesa da raggiungere nella riunione del 20 ottobre”, rivelano ad Agimeg alcuni tecnici delle Regioni presenti ieri al ministero degli Affari regionali. Il governo ha confermato la volontà di eliminare l’offerta di gioco negli esercizi generalisti secondari e di accelerare i tempi della riduzione di almeno il 30% delle Awp a cominciare dai pubblici esercizi e dalle rivendite di tabacchi, proposta che “va nella direzione giusta, adesso vediamo cosa formalizzeranno il 20”. Ricordiamo che al 31 dicembre 2015 il parco macchine complessivo risulta essere di oltre 418 mila slot distribuite sul territorio italiano. La trattativa tra le parti ha subito una battuta d’arresto dopo la presentazione lo scorso luglio di un documento da parte del governo in cui si accennava ad una classificazione di doppio livello per le sale giochi, rendendo quelle di tipo A esenti dal rispettare le distanze dai luoghi sensibili nonostante le stringenti normative di alcuni enti locali. Classificazione che alle Regioni non piaceva, tanto da bollarla come ‘condono’. Ma cosa è cambiato con la riunione di ieri? “Possiamo superare l’impasse con l’impostazione annunciata ieri da Baretta di eliminare le slot”. Nessun accenno però al nodo certificazione delle sale: “non abbiamo parlato di certificazione né abbiamo fatto riferimento alle legislazioni regionali”, osservano i tecnici lasciando intendere che al prossimo incontro “può darsi il governo faccia una proposta diversa”. Emblematico che la prossima riunione si tenga il 20 ottobre, proprio in concomitanza con la presentazione della legge di Stabilità 2017: “la riunione si terrà pochi giorni dopo la presentazione, segno che è ancora tutto possibile. Non escludiamo che all’interno della manovra ci sia qualche misura che riguarda il comparto dei giochi”. In effetti il governo è a caccia di risorse e come ogni finanziaria che si rispetti, il gioco sembra essere sempre la gallina dalle uova d’oro. Se il sottosegretario Baretta ha escluso ci possa essere un inasprimento del prelievo erariale sugli apparecchi da gioco, ciò non toglie che le risorse possano essere prese altrove. Il Tesoro potrebbe mettere a disposizione dei concessionari nuovi strumenti per il recupero coatto delle somme non versate dalla filiera delle slot nel 2015, misura che potrebbe portare più di 160 milioni nelle casse dello Stato. Non dimentichiamoci che senza l’accordo governo-enti locali potrebbero saltare anche i bandi di gara, con un buco di 500 milioni di euro. dar/AGIMEG