Giochi, Comune di Napoli rimodula in via sperimentale Regolamento. Forzature su orari di apertura e pressione sugli operatori per rinuncia contenziosi. Ecco il testo integrale

Sale gioco chiuse otto ore al giorno, fasce orarie differenti per i periodi scolastici e per quelli non scolastici, eliminazione di ogni forma, diretta e indiretta, di pubblicità e incentivazione relativa al gioco e forzature sugli operatori che aderiranno. Il Comune di Napoli modifica la regolamentazione sul mercato del gioco attraverso un’ordinanza firmata dal Sindaco Luigi de Magistris. L’ordinanza introduce in via sperimentale fino al 31 dicembre 2019, nell’ambito del quadro ordinamentale delineato dal Regolamento comunale, una nuova disciplina degli orari di apertura delle sale da gioco alternativa a quella prevista dall’Ordinanza sindacale del 4/4/2016, alla quale potranno aderire, al momento in modo facoltativo, i titolari delle sale gioco. Diverse le criticità del regolamento, come la chiusura di 8 ore che non rispetta l’accordo Stato-Regioni che prevede uno stop di massimo 6 ore al giorno per i negozi di gioco e che tale chiusura dovrebbe essere concordata, dagli enti locali, con i Monopoli di Stato.

L’ordinanza specifica i nuovi orari che potranno essere individuati nelle seguenti fasce A e B, per le quali i titolari possono alternativamente optare: “Fascia oraria A: – nei periodi non scolastici (dal 16 giugno al 14 settembre) dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 22:00, tutti i giorni, festivi compresi; – nei periodi scolastici (dal 15 settembre al 15 giugno): dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 17:30 alle 22:00, tutti i giorni, festivi compresi; Fascia oraria B: – nei periodi non scolastici (dal 16 giugno al 14 settembre) dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 19:00 alle 24:00, tutti i giorni, festivi compresi; – nei periodi scolastici (dal 15 settembre al 15 giugno): dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 18:00 alle 24:00, tutti i giorni, festivi compresi”.

“Tale disciplina oraria alternativa è riservata alle sale da gioco i cui titolari si rendono spontaneamente e volontariamente disponibili a realizzare, previa sottoscrizione di un atto convenzionale con il Comune di Napoli che li impegni in tal senso, azioni specifiche per rafforzare il Programma dell’Amministrazione comunale per aumentare la consapevolezza circa i rischi connessi al gioco d’azzardo patologico e ad introdurre strumenti per proteggere i cittadini che versano in condizione di maggiore fragilità sociale”. Tra gli impegni che i titolari di sale gioco sono chiamati a prendere c’è “l’eliminazione di ogni forma, diretta e indiretta, di pubblicità e/o di incentivazione relativa al gioco, sia all’interno che all’esterno dei locali e con qualunque mezzo di diffusione possa essere realizzata; tra la pubblicità all’esterno dei locali oggetto della presente inibizione è da ritenersi compresa la diffusione, attraverso vetrine e/o altri mezzi idonei alla diffusione all’esterno dei locali, delle immagini degli eventi oggetto del gioco e/o delle scommesse quali competizioni sportive, estrazioni, etc.; – rendere accessibili all’interno dei locali il materiale informativo sulle offerte dei servizi socio- sanitari. In tal modo potrebbe essere agevolato l’accesso dei soggetti più problematici ai servizi offerti dalle strutture socio-sanitarie del circuito dei servizi afferenti alla ASL Napoli 1 – UOC Coordinamento Dipendenze; – la partecipazione obbligatoria a seminari formativi”.

Si chiede inoltre “la rinuncia al contenzioso eventualmente instaurato contro l’Amministrazione comunale avverso la disciplina oraria di cui al Regolamento “Sale da Gioco e Giochi leciti” approvato con la Delibera di C.C. n. 74 del 21/12/2015 e/o all’Ordinanza sindacale progr. n. 387/2016, nonché l’obbligo di astenersi dall’intraprendere contenziosi, anche risarcitori, comunque connessi a tale disciplina”.

Criticità anche nel passaggio relativo alla “rinuncia al contenzioso”. Lo stesso appare una forzatura, quasi un ricatto visto che viene chiesto agli operatori di rinunciare ad ogni azione legale se vogliono avere la possibilità di lavorare con i nuovi orari che appaiono più conformi alla richiesta del mercato. Una forzatura che alcuni operatori stanno valutando con i propri legali in quanto potrebbe infrangere dei diritti costituzionali.

Capitolo a parte per quanto riguarda gli apparecchi. L’ordinanza del Comune di Napoli sottolinea infatti come “l’adesione, libera e facoltativa all’accordo convenzionale con l’Amministrazione comunale e la conseguente possibilità di optare per una disciplina di orari di apertura alternativa, non incide sull’orario di funzionamento degli apparecchi” Slot e Vlt collocati negli esercizi pubblici e commerciali, che è fissato dal Regolamento stesso “dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 20.00, di tutti i giorni, festivi compresi”.

La disciplina degli orari di apertura delle sale gioco rimarrà in vigore sino al 31 dicembre 2019, salvo proroghe o modifiche che il Sindaco si riserva di apportare in presenza di sopravvenute esigenze di interesse pubblico ed è alternativa rispetto a quella prevista dall’Ordinanza sindacale n. 387 del 4/4/2016, che, in quanto applicabile, resta valida ed efficace. La chiusura infrasettimanale e festiva sono facoltative, l’orario adottato dovrà essere reso noto al pubblico con l’esposizione di apposito cartello. L’ordinanza sarà impugnabile “da chiunque vi abbia interesse: entro 60 giorni mediante ricorso al TAR della Campania; entro 120 giorni mediante ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”.

Ecco il testo integrale dell’ordinanza os_251017_1068

cr/AGIMEG