Giochi, Di Battista (M5S) da Fazio: “Innalzare la tassazione sul gioco, siamo gli unici a poterlo fare perché non abbiamo conflitti di interesse con le concessionarie”

Coperture finanziarie per il reddito di cittadinanza dal gioco d’azzardo. E’ questa la proposta lanciata da Alessandro Di Battista (M5S) nel corso della puntata domenicale del programma di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa’. “Nessuno sta parlando del dramma del gioco d’azzardo e delle slot machine, di questa tassazione sulla disperazione che c’è. Ci sono cittadini oggi che giocano i loro miseri stipendi in qualche sala slot, nella speranza di portare a casa una piccola vincita per pagare in tempo le bollette. Noi vogliamo innalzare la tassazione del gioco d’azzardo e riteniamo di essere gli unici in grado di farlo in quanto non abbiamo conflitto di interesse con le concessionarie del gioco d’azzardo. Ci sono state nella storia recente alcune fondazioni, finanziate dai concessionari del gioco d’azzardo, che a loro volta finanziavano i partiti politici: questo è il conflitto di interesse”. Il durissimo attacco di Di Battista, che con quanto dichiarato andrebbe a penalizzare la stragrande maggioranza delle persone che praticano il gioco in maniera consapevole (le persone a rischio ludopatia sono in Italia l’1,5%, dato in media con il resto dei paesi europei), ha trovato sponda anche nel conduttore del programma. “Per me sarebbe una grande idea togliere il gioco d’azzardo, anziché aumentare la tassazione. Fino a qualche anno fa il gioco non esisteva e vivevamo benissimo lo stesso” ha detto Fazio, e Di Battista ha risposto: “Intanto si può fare questa azione (aumentare la tassazione), ma sono d’accordissimo con lei”. Ovviamente Fazio, nella sua “ignoranza” storica sull’argomento, non sa che prima che fosse preso in completa gestione dello Stato, il gioco navigava in mari di illegalità molto vasti. Inoltre Di Battista, nella sua “ignoranza” economica, non sa che ad un aumento della tassazione del gioco non corrisponderà alcun aumento delle entrate erariali, perché i più penalizzati saranno i giocatori, che quindi punteranno di meno.  lp/AGIMEG