Giochi, Aronica (ADM): “Il futuro delle aziende passa da una maggiore qualità dell’offerta e sulla ricerca”. L’intervento integrale

dai nostri inviati a Salerno – “Il circuito legale deve diventare sempre di più un cordone sanitario intorno ai soggetti vulnerabili. Molte scelte possono tenere insieme i due obiettivi: quello di combattere il gioco illegale e quello di tutelare al meglio i soggetti vulnerabili. Per esempio, la scelta di tassare al margine le scommesse ha certamente incrementato la concorrenzialità dell’offerta pubblica senza pregiudicare in alcun modo le condizioni di tutela del giocatore”. E’ quanto ha dichiarato Alessandro Aronica, vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, durante il convegno “Economie di gioco, dinamiche storico-economiche e processi decisionali” organizzato dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco all’Università di Salerno. “Ma in altri casi, le scelte devono essere operate rispettando un trade-off tra maggiore appetibilità dell’offerta pubblica e maggiore rischiosità del gioco per i soggetti vulnerabili. Un caso classico è quello della garanzia dell’anonimato, che, se conservata nel circuito legale, consente maggiore concorrenzialità rispetto al settore illegale, ma rende forse più difficilmente approntabili strumenti di controllo del gioco eccessivo. In definitiva il compito della normazione e della regolazione è, in questa nuova stagione, piuttosto chiaro: il gioco legale non va promosso (non si tratta di un settore chiave dello sviluppo delle grandi economie), rimane uno strumento essenziale nella lotta contro la criminalità, deve però ispessire tutte le condizioni che servono a proteggere i soggetti vulnerabili dalle insidie della dipendenza. Non si vede cosa aggiungerebbe ormai a questo quadro l’annuncio di una destinazione “benedetta” del gettito proveniente dal settore. L’impegno dello Stato da solo non basta – ha detto ancora Aronica -. Alcune delle principali imprese italiane del settore redigono un bilancio sociale o un rapporto di sostenibilità quale strumento di comunicazione volto a illustrare le attività dell’impresa anche sotto il profilo delle ricadute che esse hanno indirettamente o direttamente su soggetti che vantano aspettative non contrattualizzate (i cosiddetti stakeholders) e sulla collettività in generale. Questi rapporti sono documenti di estremo interesse e meritano uno studio approfondito. Vi compaiono, giustapposte rispetto ai risultati dell’attività economica principale, un discreto numero di opere di bene che nulla hanno a che vedere con l’attività principe dell’impresa stessa e che testimoniano, per esempio con il riferirsi a valori quali lo sport giovanile o il risparmio energetico, la conformità allo standard del politicamente corretto. Pagare il costo del perdono consente di sopravvivere nel breve periodo; investire nella consapevolezza dei giocatori significa proiettare la vita di queste imprese in un arco di tempo ragionevolmente più lungo e poter lasciare davvero alla collettività una eredità, perché no, positiva”. es/AGIMEG

per scaricare l’intervento integrale cliccare qui