Doppio taglio slot, Consiglio di Stato dichiara “non luogo a provvedere” su richiesta sospensiva Netwin

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) dichiara “non luogo a provvedere sull’appello cautelare proposto da Netwin Italia S.p.A. per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda)”, vista “la impugnata ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale di reiezione della domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente in primo grado e considerato che in data 23 aprile 2018 è stata depositata dichiarazione di rinuncia all’appello cautelare”. E’ quanto ha stabilito il CdS per la vicenda del “doppio taglio” delle slot, dopo l’udienza in Camera di Consiglio per la richiesta di sospensiva.
Il Tar Lazio aveva respinto in primo grado la richiesta di sospensiva e il 30 aprile è scaduto il termine definitivo della riduzione della rete. Tutto nasce dall’iter di riduzione della rete deciso dal Governo, già a dicembre le concessionarie hanno tagliato il proprio parco macchine del 15%, e a fine aprile hanno completato il processo: il numero complessivo di slot è sceso così a 265mila. La controversia riguarda però il numero di macchine che ciascun operatore dove dismettere, in sostanza non è chiaro a quale dato occorra fare riferimento per calcolare le singole quote, se il parco esistente al 31 luglio 2015, come prevede la Stabilità 2016, oppure seguendo il decreto attuativo del luglio 2017, a cui il Mef ha invece fatto riferimento nel settembre 2017. Il problema nasce dal fatto che in questo lasso di tempo, la maggior parte degli operatori ha avviato l’iter di razionalizzazione, mentre Netwin e Codere al contrario hanno acquisito delle quote di mercato degli altri concessionari. In sostanza, hanno tagliato‎ le slot dovute basandosi sul parco esistente al luglio 2015, ma poi hanno riacquisito una serie di nulla osta dismessi dagli altri operatori. Il Mef, tuttavia, ha fatto riferimento al parco macchine esistente a settembre scorso, e alla fine dei conti ha chiesto a queste due compagnie di eliminare le slot riacquisite. Dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato pubblicata oggi, si attende l’udienza di merito di fronte al Tar Lazio, già fissata per il 23 maggio. In quella sede si deciderà anche della richiesta di rinviare la questione alla Corte Costituzionale.‎ lp/AGIMEG