DEF 2019, nel triennio 2019-2021 dal prelievo sui giochi maggiori entrate per 3,3 miliardi di euro

Maggiori entrate per 3,3 miliardi di euro nel triennio 2019-2021. E’ quanto conta di incassare il Governo dai giochi, secondo quanto riportato nel Documento di Economia e Finanza approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri e trasmesso al Parlamento. Il DEF evidenzia che, dalle norme sui giochi contenute nella manovra 2018, sono previste maggiori entrate per 768 milioni nel 2019 e per 695 milioni sia nel 2020 sia nel 2021. Inoltre dalle norme sui giochi contenute nel Decretone su reddito di cittadinanza e quota 100, sono previste maggiori entrate per 407 milioni di euro nel 2019, 377 milioni nel 2020 e 356 milioni nel 2021. Nel DEF si ricorda inoltre come “per limitare il fenomeno dei disturbi da gioco d’azzardo è stato imposto il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, con qualsiasi mezzo effettuata, relativa a giochi e scommesse con vincite in denaro, stabilendo opportune misure sanzionatorie in caso di violazione”. Dalla revisione della tassazione sui giochi “viene disposto l’incremento, a decorrere dal 1° gennaio 2019, dell’1,35 per cento e dell’1,25 per cento delle aliquote del prelievo erariale unico (PREU) applicabili, rispettivamente, agli apparecchi new slot e videolottery. Inoltre è aumentata l’aliquota dell’imposta unica sui giochi a distanza (dal 20 al 25 per cento del margine lordo, ossia della differenza fra raccolta e premi restituiti ai giocatori), sulle scommesse a quota fissa su rete fisica (dal 18 al 20 per cento) e a distanza (dal 22 al 24 per cento) e sulle scommesse simulate (dal 20 al 22 per cento)”. lp/AGIMEG