Decreto Dignità, avv. Paolo Leone: “Il blocco totale della pubblicità sul gioco potrebbe avere rilevanza costituzionale e produrre contenziosi”

“L’intervento, ventilato dal Governo per quel che oggi si conosce, sul settore della pubblicità per i giochi presenta dei punti da approfondire” – esordisce così l’avvocato Paolo Leone, docente legislazione gioco, in una intervista rilasciata ad Agimeg – “in primo luogo andrebbe valutato l’impatto che potrebbero avere i contenziosi connessi alla cessazione ope legis di contratti pubblicitari o sponsorizzazioni, di natura privatistica; con i dovuti tempi, ossia con una graduale riduzione, si rientrerebbe in un contesto ragionevole. Una proposta potrebbe essere una riduzione della presenza, anche considerando che per le sponsorizzazioni l’impatto su posti di lavoro sarà sentito. Ciò da un punto di vista pratico, ma il problema potrebbe avere rilevanza costituzionale laddove si proibisce tout court, limitando quindi l’esercizio di impresa . Nel caso del tabacco, ad esempio, è scientificamente provato il suo impatto nocivo sulla salute. Nel caso del gioco, invece, non si può parlare di danni alla salute in assoluto. Comprare, ad esempio, un Gratta & Vinci o fare una partita al Bingo non comporta alcun danno alla salute. E’ sempre l’abuso ad essere dannoso, non il prodotto in se stesso. Sarebbe come vietare la pubblicità del Brunello di Montalcino, o altri prodotti vinicoli, perché ci sono gli alcolizzati. In sintesi, – conclude l’avvocato Leone – ogni provvedimento dal carattere limitativo dovrebbe tenere conto dell’impatto conseguente la sua applicazione senza pregiudizi e cercando di evitare il ricorso ai contenziosi anche costituzionali . Vedremo il testo che verrà approvato.” es/AGIMEG