Bplus, Cons. Stato: nuovi requisiti di legge rendono impossibile accedere alla posizione di concessionario. Pubblicata ordinanza rimessione alla Consulta

Sono due i profili di illegittimità che il Consiglio di Stato ha sollevato di fronte alla Corte Costituzionale nel ricorso Bplus. La compagnia delle slot aveva impugnato sia il decreto (del giugno 2011) con cui l’Aams aveva dettato nuovi e più strigenti requisiti per le concessionarie, sia la gara per il rinnovo dei licenze per gli apparecchi da intrattenimento. Il Consiglio di Stato nelle scorse settimasne ha accolto in parte il ricorso Bplus, annunciando anche l’ordinanza di rimessione alla Consulta. Secondo il giudice d’appello, i requisiti imposti ai concessionari in virtù della legge 13 dicembre 2010 n. 220, sono contrari agli articoli 3, 41, 42 della Costituzione. Nell’ordinanza, chiede infatti, in primo luogo se il Legislatore abbia il potere di prescrivere “a fronte di una posizione consolidata”, nuovi requisiti ed obblighi che possono “pregiudicare la posizione di concessionario”. Inoltre, sposa i dubbi prospettati dalla stessa Bplus, sulle norme introdotte con la l. n. 220/2010: queste infatti sembrano comportare “una incidenza diretta sul libero esercizio della libertà di impresa restringendo pesantemente ed inammissibilmente la possibilità di accedere alla posizione di concessionario del gioco lecito e comunque gravando i concessionari di intollerabili oneri aggiunti e prescrizioni eccedenti la natura e il contenuto del rapporto”. IL giudice amministrativo ricorda quindi che “anche nell’ordinaria disciplina del rapporto giuridico nascente da un provvedimento di concessione, è ben possibile la revoca di tale provvedimento per sopravvenute ragioni di pubblico interesse. Ma in tali casi, l’art. 21- quinquies, comma 1-bis, della legge 7 agosto 1990 n. 241, prevede la necessità di indennizzo determinandone la misura”. Di seguito il testo integrale dell’ordinanza. gr/AGIMEG