Bplus: il prefetto non riceve la delegazione. Previste altre forme di protesta per salvaguardare 330 posti di lavoro

Conclusa la manifestazione, il Prefetto non riceve la delegazione dei dipendenti. Le manifestazioni continueranno fin quando non verranno ascoltati. La Prefettura di Roma non ha ricevuto la delegazione di lavoratori di Bplus che, questa mattina, hanno presidiato davanti agli uffici del Prefetto, richiedendo di essere ricevuti a causa dell’esclusione dal rinnovo per la concessione di Slot e Vlt.“Le manifestazioni continueranno fin quando non verremo ascoltati”, fanno sapere i delegati dei dipendenti di Bplus, sottolineando che manifesteranno davanti ad altre sedi istituzionali, come Aams, ma che l’obiettivo principale continuerà ad essere la Prefettura. sb/AGIMEG

 Bplus, lavoratori manifestano davanti alla Prefettura di Roma

dalla nostra inviata – Sono circa un centinaio i lavoratori di Bplus che hanno dato vita a un sit-in davanti alla Prefettura di Roma. La società è stata infatti esclusa dalla gara per il rinnovo delle concessioni slot in seguito a un’informativa interdittiva del prefetto. “Abbiamo chiesto al prefetto di riceverci – spiega Salvo Gullotto, uno dei rappresentanti dei lavoratori di Bplus – perché ci sono in gioco 300 dipendenti, tutti giovani e assunti a tempo indeterminato, a cui si aggiungono diverse centinaia di lavoratori dell’indotti. Non chiediamo aiuti pubblici, ma solo che venga dato un po’ più di tempo, che può essere un anno, affinché l’azienda possa riorganizzarsi ed essere ceduta. Se il prefetto e i Monopoli non modificano le loro decisioni, si va invece verso la chiusura e la perdita del lavoro per 300 persone”. Bplus, ha aggiunto Roberta Valenti della Uiltucs, “è un’azienda sana, dal punto di vista dei bilanci e dal punto di vista economico. Non chiediamo aiuti ma solo la salvaguardia dell’occupazione”. rov/AGIMEG

Giochi, sit-in dei dipendenti di Bplus davanti alla Prefettura di Roma. A rischio 300 posti di lavoro

E’ cominciato il presidio pacifico davanti agli uffici della Prefettura di Roma da parte dei dipendenti di Bplus, che, qualche giorno fa, hanno deliberato uno stato di agitazione permanente finalizzato a scuotere le istituzioni rispetto alla revoca della concessione da parte dei Monopoli di Stato, a seguito di un’informativa interdittiva della Prefettura di Roma. In virtù di tale informativa, la società B Plus è stata esclusa dalla procedura di selezione indetta da AAMS per il rinnovo della concessione di gestione della rete telematica che consente la raccolta del gioco tramite apparecchi da intrattenimento. Il presidio odierno ha come scopo quello di manifestare e rendere ulteriormente nota la gravità della situazione occupazionale venutasi a creare. Sono infatti a rischio 300 posti di lavoro dei dipendenti stessi di Bplus, oltre a migliaia di posti di lavoro derivanti dall’indotto che ruota intorno a Bplus che, ricordiamo, è il primo concessionario per fatturato (con 12 milioni di utili al mese), macchine (95 mila) e versamenti all’Erario (circa 1 miliardo di euro all’anno). sb/AGIMEG

Bplus, lettera aperta al Presidente della Repubblica “300 licenziamenti senza un perché”

Sulle pagine di La Repubblica di questa mattina è stata pubblicata una lettera aperta dei dipendenti di Bplus, indirizzata al Presidente della Repubblica, ai Ministri del Lavoro e dell’Interno ed alla Prefettura di Roma. L’oggetto della lettera è il mancato rinnovo della concessione per le Newslot e Vlt, evento che causerà “300 licenziamenti senza un perché” e sono a “rischio anche migliaia di posti di lavoro nell’indotto e 6 miliardi di euro versati all’Erario non più garantiti.Ecco il testo integrale della lettera: “Siamo i circa 300 dipendenti che lavorano dal 2004 con il principale concessionario di gioco legale in Italia, B Plus. Abbiamo appreso improvvisamente in questi giorni che B Plus è stata esclusa dal rinnovo della concessione AAMS, in virtù di un’informativa interdittiva prefettizia che a nostro avviso non tiene conto dell’assenza di qualsiasi ipotesi di reato nell’attività del Gruppo, come recentemente sancito anche dalla Corte di Cassazione. Eppure, per ragioni che non riusciamo a comprendere, con questa informativa si impedisce di fatto alla società B Plus di continuare la sua attività, a differenza di tutti gli altri concessionari aggiudicatari. Né si comprendono i motivi per cui la Giustizia Amministrativa non abbia concesso la sospensiva al ritiro della licenza da parte di AAMS tenendo conto degli interessi di noi lavoratori. Tutto ciò, sta rapidamente portando alla distruzione dei nostri posti di lavoro, e rischia di lasciarci in mezzo alla strada impedendoci di poter assicurare alle nostre famiglie quell’esistenza libera e dignitosa che il diritto al lavoro – costituzionalmente tutelato – dovrebbe garantire, alimentando la generale crisi occupazionale. Riteniamo pertanto doveroso – a tutela del nostro diritto al mantenimento del posto di lavoro – che tutte le Autorità Istituzionali destinatarie della presente richiesta, e segnatamente l’Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica, esaminino con attenzione tale vicenda, essendo pienamente convinti che la società B Plus – che peraltro ha versato sino ad oggi circa sei miliardi di euro all’erario e di cui noi dipendenti, in tanti anni di attività lavorativa, possiamo testimoniare, direttamente e personalmente, l’assoluta correttezza nel rispetto delle regole concessorie, dei contratti di lavoro e della trasparenza nei rapporti con i terzi gestori ed esercenti – non meriti in alcun modo di esser destinataria di un provvedimento interdittivo che colpisce così pesantemente, in primo luogo, i diritti dei lavoratori. Auspichiamo pertanto un sereno riesame della pratica da parte dell’Ecc.mo Sig. Prefetto di Roma, poiché riteniamo che in danno di B Plus, e soprattutto oggi di noi lavoratori, abbia pesato probabilmente, più che le circostanze reali e concrete, il clamore mediatico che si è venuto a creare intorno a questa vicenda. Pensiamo che, anche in considerazione del grave stato di crisi in cui versa il nostro Paese, sia necessario valutare con la necessaria ponderazione e proporzionalità ogni decisione che comporterebbe il sacrificio di centinaia di dipendenti e migliaia di lavoratori nell’indotto. I dipendenti di B PLUS”. lp/AGIMEG