Villarosa (Mef) a Radio 1: “Non ridurre eccessivamente il gioco legale per favorire l’illegale, ma bisogna comunque ridurre l’offerta. In tal senso bene lo stop alla pubblicità”

“Da quando ho preso la delega ai giochi ho provato ad ascoltare un po’ tutti: sia le associazione che si occupano di azzardopatia sia le associazioni di categoria. Stiamo cercando di capire il mondo del gioco e come affrontarlo”. E’ quanto ha detto Alessio Villarosa, sottosegretario Mef con delega ai giochi, nel corso del programma su Radio 1 “Un giorno da pecora”. “GDF e DIA ci dicono che la lotta al gioco legale potrebbe favorire l’illegale – ha continuato -, altre associazioni ci dicono che non è così, perché lo stesso gioco legale è cresciuto molto con un’offerta sul territorio che ha incrementato la voglia di gioco. Molti non sapevano dove andare e non frequentavo le bische. C’è poi la questione del gettito: al Governo si rinfaccia di essere in conflitto di interesse perché incassa denaro con l’azzardo attraverso i giochi”. Alla domanda se abolirebbe il Gratta e Vinci, Villarosa ha risposto che: “non devo fare un’analisi sul Gratta e Vinci, l’analisi va fatta in generale. Tanti giochi, come le slot, possono essere paragonati al Gratta e Vinci. L’unico gioco non d’azzardo in Italia è la Lotteria. Il vero problema dell’azzardopatia è la continuità. Il Lotto solo il sabato e il Totocalcio creavano problemi inferiori rispetto al gioco con rischio di effetto compulsivo. Comunque dipende più dal valore delle giocate. La raccolta del gioco in Italia dal 2010 al 2019 è passata da 60 miliardi a 102 miliardi. Bisogna cercare di non ridurre in maniera eccessiva il gioco legale per non favorire quello illegale, ma allo stesso tempo cercare di ridurre l’offerta. Lo stop alla pubblicità con il decreto dignità serve a evitare un’offerta continua”. lp/AGIMEG