Un mese di piazza per le “guerriere” del gioco pubblico: “Difenderemo i nostri diritti contro tutto e contro tutti”

E’ passato un mese da quel 21 gennaio, giorno in cui le lavoratrici ed imprenditrici del gioco pubblico hanno annunciato di cominciare un presidio fisso di fronte al palazzo di Montecitorio. L’obiettivo: protestare pacificamente ma altrettanto assiduamente contro la chiusura delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo. “Non ce ne andremo fin quando non saremo ascoltate”. Queste le parole pronunciate quel giorno da Antonia Campanella (presidente Emi Rebus), promotrice delle tante manifestazioni “rosa” che si sono susseguite in questo mese e del presidio fisso e quella che sembrava essere una promessa a tutto il settore del gioco legale è ancora una realtà. E se da un lato è triste che delle donne, madri di famiglia e mogli stiano ancora presidiando per chiedere un loro diritto, quello di lavorare, dall’altro queste Donne con la “D” maiuscola hanno dimostrato di non volersi arrendere di fronte a niente e nessuno. In questo lungo mese, pioggia, vento, freddo, ma anche critiche, tanti “no” e porte chiuse non sono bastati per fermarle. Loro sono ancora lì e lo faranno fin quando qualche esponente politico non le riceva e dia loro delle risposte concrete. Agimeg ha raccolto gli stati d’animo, dopo un mese di piazza, di qualcuna di quelle che il comparto ormai chiama a ragione “le guerriere”.

Un mese ricco di emozioni dove la rabbia e la mancanza di fiducia spesso hanno prevalso, ma nonostante tutto siamo sempre andate avanti e a testa alta… non so come andrà a finire, ma se mi guardo indietro, posso dire con soddisfazione che comunque noi abbiamo vinto… (Deborah)

A volte è problematico trovare le energie necessarie per continuare a presidiare Monte Citorio… Lo sconforto è palpabile e le difficoltà innumerevoli. La nostra forza è quella di ognuna di noi. Oramai siamo una famiglia e la presenza diventa rispetto e attenzione per le compagne per poi farsi responsabilità nei confronti di tutti gli operatori del settore cui apparteniamo. Esultiamo per ogni piccolo gesto di considerazione, offerto o rubato, che possa poco alla volta far comprendere alla maggior parte delle persone che noi siamo onesti lavoratori, che abbiamo delle famiglie e, soprattutto, che non facciamo altro che seguire scrupolosamente le regole che lo Stato ha scritto per noi al fine di gestire per suo conto l’offerta di gioco. Ci ripetiamo ogni volta che non possiamo mollare, che siamo nel giusto perché lottiamo per difendere ciò in cui crediamo: il nostro lavoro! Non pretendiamo di poter rivoluzionare lo stato delle cose. Siamo sognatrici ma allo stesso tempo realiste. Siamo convinte, però, che non possiamo aspettare che qualcun altro cambi le cose per noi e, dunque, noi, comunque vada, lo facciamo! Con determinazione. (Elisabetta)

Stiamo facendo un presidio con tanta pazienza, ironia, gentilezza, collaborazione. Abbiamo avuto un primo step, si inizia a parlare del settore del gioco legale. La strada è ancora lunga ma con un gruppo di donne così coeso riusciamo ad arrivare sulla luna. Grazie ragazze, grazie soprattutto a te Tonia perché anche nei momenti più sconfortanti riesci a motivarci per andare avanti sempre a testa alta. (Beatrice)

Siamo in piazza da gennaio… abbiamo portato visibilità al nostro settore durante il periodo più difficile per l’Italia… ci siamo relazionate con la politica e abbiamo cercato di migliorare la comunicazione sul nostro settore. Oggi abbiamo un nuovo Governo e ci avviciniamo allo scadere del DPCM che ci vede chiusi… noi non molliamo anzi siamo più cariche di prima!!! Ci vedrete ancora a presidiare portando visibilità al nostro settore con idee nuove… (Federica)

Continuerò a lottare fino a quando non mi verrà restituita la mia dignità. Ringrazio tutte le meravigliose donne che stanno lottando con me. (Claudia)

In questi 31 giorni di presidio ho conosciuto donne fantastiche e combatteremo fino a quando non avremo risposte certe. (Antonella)

Ormai sono 31 giorni, siamo un gruppo di donne straordinarie e lotteremo per riaprire le nostre attività per sempre. (Emanuela)

É stato un mese impegnativo, ma non abbiamo mai pensato di mollare, nemmeno per un secondo perché abbiamo trovato un gruppo di grandi donne con cui condividere dubbi, paure, speranze e, soprattutto, la LOTTA per la propria dignità e libertà! (Grazia, Chiara e Antonella)

Ad un mese e più di battaglia non vedo uno spiraglio, abbiamo pianto ci siamo messe in gioco! Ma io sono come le aquile che hanno una doppia vita, mi sto limando gli artigli e combatterò fino allo stremo per arrivare a conquistare il mio diritto al lavoro, solo così riavrò indietro la mia dignità! (Lucia Eva)

Da oltre un mese. Ci sono storie che iniziano per caso e ci sono storie che si chiamano.
Le nostre vite si sono incontrate davanti a piazza Montecitorio, mentre facevamo valere i nostri diritti di cittadine. Ogni volta che torno a Faenza penso a Laura che porta fuori il cane a Genova, a Claudia che silenzia il cane dai fattorini affinché sua figlia possa studiare, a Deborah che è a Pescara e porta a scuola le sue bimbe, a Giusy sempre pimpante nella sua Napoli, a Cristy che sta preparando degli ottimi manicaretti, a Lucia che cuce per noi e pensa alla prossima battaglia, a Melina, a Chiara, ad Antonella, a Grazia, a Lisa, a Daniela, ad Antonella, ad Emanuela, a Viviana, penso a TUTTE loro.
Scusate se lo dico, ma se in piazza non ci siete state, non potete capire.
Quando finiscono le tue esigenze cominciano quelle delle tue compagne di “viaggio”.
Ogni cosa è condivisa dal caffè alla sciarpa in caso di freddo estremo.
Dal boccone di cibo al bicchierino di vino.
Noi siamo persone semplici che amano la vita quella VERA, siamo persone oneste e di cuore.
Non permetteremmo mai a qualcuno di farsi del male davanti a noi.
I nostri valori sono la lealtà e la dignità.
Vogliamo solo essere NOI STESSE e non perdere la nostra essenza. (Chiara T.)

In questo mese posso affermare che le donne del gioco legale sono state le protagoniste indiscusse. Ci siamo armate di forza e pazienza e non abbiamo mai mollato. Abbiamo sacrificato la nostra vita e le nostre famiglie per portare avanti un’ideale in cui crediamo fermamente, e siamo sempre speranzose di riuscire ad aprire un confronto con chi, per ora, ci vuole chiusi. (Melina)

Un mese può essere molto lungo e anche molto corto, alcuni giorni infiniti altri brevi… alcuni pieni di euforia e altri immensamente malinconici…. è un mese ma a mollare non ci pensa chi in una breve vita è nato e morto molte volte e non vuole più morire…. Montecitorio è la casa del cogito ergo sum, la casa di chi non molla, è la nostra casa…. la casa della speranza… il più bell’incontro di anime mai assistito… tornare a casa significherebbe morire! (Giusy)

Sono felice di aver trovato un gruppo di donne che condividono i miei stessi problemi e con le quali sto vivendo delle emozioni davvero uniche e straordinarie. L’amicizia che ho trovato in questo grande gruppo è bellissima e condivisa tra tutte. Ringrazio in maniera particolare Antonia, un ringraziamento che viene proprio dal cuore perché mi ha restituito la forza di lottare, per un settore che conosco da quando sono nata. Antonia mi ha restituito forza e grinta, necessarie per combattere e per raggiungere il rispetto del nostro lavoro, la dignità! (Monica)

Per tutto quel che riguarda la nostra lotta per il nostro settore del gioco legale si è già detto tantissimo. La cosa meravigliosa di tutto questo è aver trovato tante nuove amiche guerriere, tutte gran donne e altrettanto grandi i componenti della nostra agenzia giornalistica di Agimeg. Le tre moschettiere (Antonella B., Chiara C. e Grazia D.S.)

Lottiamo per il nostro lavoro, con dignità e onore, nei nostri cuori c’è forza e ottimismo nei nostri occhi tanta tristezza, siamo donne, mogli, mamme e le nostre famiglie hanno il diritto di vivere serenamente come tutti gli altri… da un anno ci hanno spezzato le ali infranto i nostri sogni e schiacciato i nostri sacrifici, lotteremo con le unghie e con i denti per avere il rispetto che meritiamo in quanto lavoratrici oneste ed essere umani. (Marica e Monika)

Determinazione, fiducia, speranza, rivalsa, riscatto è ciò che ho trovato in tutte queste donne che non si vogliono dare per vinte di fronte ad una situazione che ci ha molte volte tolto ogni prospettiva di un futuro lavorativo. Un gruppo, una compattezza che deve far riflettere e smuovere gli animi, non possiamo e non dobbiamo mollare perché nella vita è giusto crederci e lottare e le donne del gioco pubblico sono delle ottime guerriere, siamo le donne della resilienza. Tutte noi! (Roberta)

sb/AGIMEG