Torino, approvato in Consiglio comunale odg contro modifiche a legge regionale Piemonte su gioco d’azzardo

Il Consiglio comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno firmato dal consigliere Aldo Curatella (Azione) che sollecita la Sindaca Appendino e la Giunta a farsi parte attiva nei confronti di Giunta e Consiglio della Regione Piemonte per evitare l’abrogazione o la modifica della Legge Regionale 9 del 2016, riguardante le norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, interrompendo l’iter di approvazione della proposta di legge regionale 56 del 2019. Allo stesso tempo, il documento invita Sindaca e Giunta a proporre la Legge Regionale 9/2016 a Governo e Parlamento, quale modello per un futuro testo di legge nazionale in tema di contrasto alla ludopatia e in favore della tutela dalla salute delle persone più fragili, replicando a livello nazionale i risultati ottenuti sul territorio. Il testo del provvedimento ricorda come, nel periodo che va dall’entrata in vigore della legge al 2019, in Piemonte ci sia stata una riduzione del volume di gioco fisico dell’11% pari a circa 572 milioni di euro. Dati in controtendenza rispetto alla media nazionale, dove la riduzione si è attestata allo 0.03% (18 milioni di euro).
Nel suo intervento in Aula, il consigliere Curatella ha detto che l’ordine del giorno nasce dalla preoccupazione per i contenuti della proposta di legge 56 del 2019, attualmente in discussione in Regione che, se approvata, porterebbe al dimezzamento delle distanze fra locali che ospitano apparecchi per il gioco d’azzardo e luoghi ritenuti sensibili quali le scuole e non riterrebbe più luoghi sensibili le banche, i bancomat e i luoghi di aggregazione sociale. Contestualmente all’ordine del giorno è stato approvato un emendamento della consigliera Serena Imbesi (M5S) che propone di implementare la somma di 200mila euro, prevista dal Piano regionale piemontese per il gioco d’azzardo patologico, quale stanziamento destinato alle amministrazioni municipali che hanno ottemperato alla legge numero 9 del 2016. lp/AGIMEG