Tajani (FI): “Sostenere la ripartenza di chi è rimasto chiuso in tutto questi mesi, bar ristoranti teatri cinema e il mondo dello sport”

“Lo sport è uno dei settori più importanti della nostra economia. Rappresenta circa il 4% del PIL. Oltre 60 miliardi di euro. Dobbiamo salvarlo”. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore nazionale e vicepresidente di Forza Italia. «Chiediamo che 8 di quei 40 miliardi (di scostamento di bilancio previsto nel decreto sostegni-bis ndr) vengano usati per sostenere la ripartenza di chi è rimasto chiuso in tutto questi mesi. Non per propria volontà ma per tutelare la salute di tutti gli italiani. Bar; ristoranti, teatri, cinema e ovviamente anche il mondo dello sport», afferma in un’intervista al ‘Corriere dello Sport’.
La macchina dello sport di base è ferma. “Servono due miliardi, soldi indispensabili per sostenere le attività e i costi degli impianti sportivi da parte delle società salvandole cosi dal fallimento”, ha detto Tajani. I ristori del passato non sono sufficienti? “No, perché soprattutto nel mondo sportivo bisognerebbe calcolare i costi storici”.
“Le società sportive basano gran parte delle loro entrate sulle quote associative e di frequenza, definite per legge istituzionali e non commerciali. Ma i ristori tengono conto solo della minore entrata commerciale generando una stortura che va sanata nel prossimo decreto. Si stanno considerando le società sportive come delle aziende profit e invece non è così”. “Lo sport fa bene a tutti. Dal punto di vista fisico ed economico. Parliamo, compreso l’indotto, del 3-4% del Pil, oltre 60 miliardi di euro. L’industria dell’abbigliamento, degli attrezzi, degli impianti sportivi senza dimenticare il turismo sportivo, la ristorazione, l’organizzazione di eventi di altissimo livello o anche popolarissimi come le maratone: tutte queste attività poggiano sul sistema societario sportivo che deve essere aiutato. Le società – afferma ancora Tajani nell’intervista – vanno aiutate adesso. Bisognerebbe allargare il bonus del 110% per le ristrutturazioni a tutti gli impianti sportivi e non solo agli spogliatoi, prorogare di altri 5 anni le concessioni comunali, regionali o demaniali, favorire il credito d’imposta e tante altre cose pratiche che le società sportive si aspettano. Centomila società sportive e un milione di volontari da sempre si sostituiscono allo Stato. Anche per questo bisogna intervenire subito in modo concreto”. lp/AGIMEG