Giochi e regioni a colori: storia di aperture e chiusure

6 dicembre 2020, 6 giugno 2021 e 6 dicembre 2021: tre date importanti, in un anno in cui la pandemia è ancora, purtroppo, la protagonista. Da quasi due anni la vita è cambiata a causa del Covid e le conseguenze si sono viste in tutti gli ambiti: da quello sanitario a quello scolastico, da quello quotidiano a quello lavorativo.

Il settore del gioco è stato duramente colpito a causa delle restrizioni. Nel primo anno e mezzo di pandemia, sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono rimaste chiuse per circa 10 mesi. Durante i lockdown imposti dal Governo, le attività di gioco sono sempre state le prime a chiudere e le ultime a riaprire.

Con l’ultimo decreto di Draghi, quello che dà il via anche al Super Green Pass da oggi e fino al 15 gennaio prossimo, le sale sono state invece trattate come attività “normali”. In zona bianca e in zona gialla infatti, l’accesso alle sale giochi, sale scommesse e sale bingo continua ad essere consentito con il Green Pass “base”, quello cioè che si ottiene anche con un tampone.

E’ nella zona arancione che il Super Green Pass permette alle attività di gioco di rimanere aperte. Fino al 15 gennaio infatti, se una regione o un comune entreranno in zona arancione si lasceranno aperte le sale, perché l’accesso sarà consentito solo a chi è vaccinato o a chi è guarito dal Covid, quindi solo a chi è in possesso del Super Green Pass.

Se quindi il 6 dicembre di anno fa, tutte le attività di gioco erano chiuse e sei mesi dopo il Decreto Riaperture ha fatto sì che, grazie al Green Pass, potessero rimanere aperte in zona bianca ed in zona gialla, dopo un anno, anche grazie all’evolversi della campagna vaccinale, le attività di gioco possono aprire le porte ai clienti anche in zona arancione grazie al Super Green Pass.

sb/AGIMEG