Stabilità, riapre la Sanatoria per i ctd: “Per centri con stabile organizzazione in Italia, imposte e pagamento ritenuta d’acconto del 25%”. Per il bando scommesse, non più di 1.000 licenze ai bar

“Ai soggetti previsti dall’articolo 1, comma 643, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, che non hanno aderito entro il 31 gennaio 2015 alla procedura di regolarizzazione (Sanatoria per i ctd, ndr) di cui al medesimo comma, nonché a quelli attivi successivamente alla data del 30 ottobre 2014, che comunque offrono scommesse con vincite in denaro in Italia, per conto proprio ovvero di soggetti terzi, anche esteri, senza essere collegati al totalizzatore nazionale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, fermo in ogni caso il fatto che, in tale caso, il giocatore è l’offerente e che il contratto di gioco è pertanto perfezionato in Italia e conseguentemente regolato secondo la legislazione nazionale, è consentito regolarizzare la propria posizione”. La Legge di Stabilità 2016 riapre la Sanatoria per i ctd che non hanno regolarizzato la propria posizione con la Sanatoria di inizio 2015, che aveva visto la partecipazione di Goldbet, Planetwin365 e Betaland. Sarà l’Agenzia delle Entrate, attraverso controlli anche sui “flussi finanziari, relativi alle suddette attività ed intercorsi tra il gestore e il soggetto non residente”. Se tali flussi superano “nell’arco di sei mesi, cinquecentomila euro”, i centri non autorizzati dimostreranno una “stabile organizzazione” nel nostro Paese e l’Agenzia delle Entrate emetterà “motivato accertamento, liquidando la maggiore imposta e le sanzioni dovute”. “Gli intermediari finanziari e gli altri soggetti esercenti attività finanziaria indicati nell’articolo 11, commi 1 e 2, del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 ai fini della disciplina dell’antiriciclaggio, sono tenuti ad applicare una ritenuta a titolo d’acconto nella misura del 25 per cento sugli importi delle transazioni verso il beneficiario non residente, con versamento del prelievo entro il sedicesimo giorno del mese successivo a quello di effettuazione del pagamento”.

Per quanto riguarda invece il bando per le scommesse, sono messi in gara 10.000 “punti di vendita aventi come attività prevalente la commercializzazione di prodotti di gioco pubblici” e 5.000 “punti di vendita avente come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici”, “di cui fino a un massimo di 1.000 diritti negli esercizi in cui si effettua quale attività principale la somministrazione di alimenti e bevande”, vale a dire i bar.

Novità anche per la rete di gestione e raccolta del gioco, per la quale il Governo ha deciso di abrogare la norma che prevedeva la cessione gratuita da parte dei concessionari, a fine scadenza della concessione del gioco, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Su questa norma però, introdotta per garantire una continuazione nella raccolta, la Cassazione aveva sollevato “un dubbio di compatibilità con il diritto europeo”. rg/AGIMEG