Sostegni Bis: parere favorevole del Governo a odg su iniziative rilancio filiera gioco, rifinanziamento fondo intrattenimento digitale, eliminazione disparità trattamento settore scommesse

In Aula alla Camera l’esame degli ordini del giorno al decreto “Sostegni bis”. La Camera con 444 voti favorevoli e 51 voti contrari ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del disegno di legge di conversione: Conversione in legge del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali (A.C. 3132-AR), nel testo predisposto dalla Commissione, a seguito del rinvio deliberato dall’Assemblea. E’ stato espresso dal viceministro Castelli parere favorevole agli ordini del giorno 65 Martinciglio (M5S) su iniziative di rilancio dell’intera filiera del gioco, 108 Liuzzi (M5S) sul rifinanziamento del fondo per l’intrattenimento digitale e 75 Fasano, Paolo Russo (FI) su eliminazione della disparità di trattamento all’interno del comparto scommesse. Parere favorevole con riformulazione “a valutare l’opportunità di” e con l’espunzione delle premesse al sesto capoverso da “ne deriva che le previsioni di gettito sono da considerarsi, allo stato, irrealistiche e da rivedere” fino a “dal Documento di economia e finanza per l’anno 2021” per l’ordine del giorno 91 Navarra (PD) sulla proroga del termine di scadenza previsto per le concessioni. Parere favorevole con riformulazione “a valutare l’opportunità di” per l’ordine del giorno 71 D’Attis (FI) relativo ai lodi arbitrali ippici. Sono state accolte tutte le riformulazioni dai gruppi PD e FI.

Ecco tutti gli ordini del giorno riguardanti il settore del gioco al Decreto Sostegni Bis nel loro testo originale:

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge n. 52 del 2021 «Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19» all’articolo 8-ter, introdotto nel corso dell’esame alla Camera dei deputati, ha autorizzato la ripresa dal 1° luglio 2021, in zona gialla, delle attività di: sale giochi; sale scommesse; sale bingo; casinò; tali attività sono state consentite anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente, nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020 (legge n. 74 del 2020); con ordinanza del Ministro della salute 29 maggio 2021 sono state adottate le linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali, elaborate dalla Conferenza delle regioni il 28 maggio 2021;

la positiva evoluzione della situazione sanitaria – con il rallentamento della curva dei contagi da COVID-19 e l’accelerazione della campagna vaccinale, ha consentito la riapertura delle attività economiche e sociali nel rispetto di un dettagliato calendario; la ripresa dal 1° luglio 2021, in zona gialla, delle attività di: sale giochi, sale scommesse, sale bingo, casinò ha determinato gravi disagi all’intero comparto, già pesantemente penalizzato dalle restrizioni conseguenti alla pandemia, che ha determinato la chiusura delle attività per oltre un anno; in particolare, la ripresa a partire dal 1° luglio non ha consentito la raccolta delle scommesse a partire dall’11 giugno, giorno di avvio dei campionati europei di calcio; per il calendario stabilito, 44 partite su 51 della competizione continentale di calcio, che si è conclusa con la vittoria della nazionale italiana e che, per questo, ha suscitato eccezionale interesse, anche superiore alle aspettative, sono state lasciate al mercato delle scommesse illegali; dal 1° luglio in poi, infatti, gli appassionati del gioco hanno potuto scommettere sul mercato legale o del gaming, solo per le semifinali e la finale del torneo di calcio;

i dati resi noti dalla Guardia di finanza e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, confermano come oltre 300 giorni di chiusura delle attività ufficiali di giochi e scommesse, abbiano determinato una raccolta del gioco illegale tra i 10 e i 20 miliardi di euro (con una perdita, per l’erario, che nel 2020 ha sfiorato i 6 miliardi di euro); nei primi mesi del 2021 la raccolta si è attestata a meno 19,3 per cento, pari a circa 631 milioni di euro in meno,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, anche mediante un opportuno intervento normativo, di prevedere sull’intero territorio nazionale, per le sale giochi, scommesse, sale bingo e casinò, iniziative di rilancio dell’intera filiera, gravemente colpita dalla crisi pandemica, anche per compensare le ingenti perdite di gettito causate dalle mancate entrate erariali, a seguito della prolungata chiusura delle attività di raccolta.
9/3132-AR/65. Martinciglio. (M5S)

La Camera,

premesso che:

nel 1998 con il decreto del Presidente della Repubblica n. 169 recante «Regolamento recante norme per il riordino della disciplina organizzativa, funzionale e fiscale dei giochi e delle scommesse relativi alle corse dei cavalli, nonché per il riparto dei proventi» si sono stabilite le «quote di prelievo» destinate all’UNIRE (ora MiPAF), da applicare sull’introito lordo delle scommesse sulle corse dei cavalli. Le convenzioni di concessione relative alle scommesse ippiche avevano inoltre previsto l’obbligo di versare un «minimo garantito annuo», indipendentemente dalla raccolta effettiva conseguita,

per effetto delle mutate condizioni di mercato, che non hanno consentito di raggiungere i livelli di raccolta previsti, molti concessionari ippici non hanno versato il «minimo garantito», lamentando i danni derivanti dalla presenza di operatori clandestini ed illegali, i ritardi nell’avvio dei sistemi di scommessa a quota fissa il ritardo nell’avvio della raccolta pervia telefonica e telematica. I concessionari hanno promosso giudizi arbitrali nei confronti del MEF del MIPAAF e dei Monopoli;

con il comma 5 dell’articolo 10 del decreto-legge n. 16 del 2012 si è previsto che venissero definiti tutti i rapporti controversi tra Ministero dell’economia e finanze. Ministero delle politiche agricole e Agenzia per lo sviluppo del settore ippico, nelle materie riguardanti la gestione dei proventi e delle spese legate al settore ippico;

le Sezioni Unite della Corte di cassazione con Sentenza n. 23418 del 26 ottobre 2020 hanno disposto la piena legittimità dei Lodi Arbitrali ippici;

più volte in sede parlamentare è stata proposta una definizione dei suddetti Lodi. Si tratterebbe di una misura di sostegno al settore delle scommesse ippiche e sportive e, nello stesso tempo, lo Stato avrebbe convenienza finanziaria alla conclusione di tali accordi,

impegna il Governo

nell’ambito dei previsti provvedimenti di sostegno al settore dei giochi, ad autorizzare l’Agenzia delle dogane e dei monopoli a definire anticipatamente le controversie, anche di natura risarcitoria, relative ai lodi arbitrali ippici, ivi comprese quelle individuate ai sensi della sentenza della Corte Cassazione Civile n. 23418 del 26 ottobre 2020, con i soggetti titolari di concessioni o i loro aventi causa, nei limiti della quota capitale ad essi spettante, con riferimento alle controversie per le quali sia stata emessa una sentenza di primo grado o vi sia un lodo arbitrale già depositato.
9/3132-AR/71. D’Attis (FI)

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per imprese, lavoro, giovani, salute e i servizi territoriali;

il decremento complessivo della raccolta sulle corse dei cavalli, passata da circa 1.000 milioni di euro del 2012 a circa 390 milioni di euro del 2020, con un decremento nel periodo di oltre il 60 per cento è stato in solo parte mitigato dall’avvio, a partire dal 2012, dell’offerta a quota fissa;

la drastica riduzione della raccolta ippica, inoltre, ha avviato un circolo vizioso con gravi ripercussioni sull’intera filiera produttiva (proprietari, allevatori, allenatori, guidatori/fantini, addetti alle corse, veterinari, eccetera) e sull’indotto agricolo, con una riduzione totale degli occupati, negli anni, stimato pari circa al 50 per cento;

è pertanto urgente individuare azioni che possano creare le condizioni di sostenibilità e restituire all’ippica la dignità e l’attenzione mediatica che merita, aiutando, al contempo, il comparto agricolo strettamente legato alla filiera ippica;

il livello di tassazione attuale a quota fissa sulle corse dei cavalli (pari al 43 per cento della spesa per il canale fisico ed al 47 per cento per il canale online), di valore più che doppio rispetto a tipologie assimilabili (quota fissa sportiva e quota fissa virtuali), tuttavia, penalizzando la marginalità del prodotto, disincentiva i concessionari a promuoverlo nelle proprie reti di vendita, ostacolando, di fatto, il ruolo di volano di questo prodotto per il rilancio del settore,

impegna il Governo

alla luce di quanto in premessa, a valutare l’opportunità di un intervento finalizzato ad eliminare la attuale disparità di trattamento all’interno del comparto scommesse, allineando la tassazione delle scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli a quella delle sportive e virtuali.
9/3132-AR/75. Fasano, Paolo Russo. (FI)

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali;

l’evoluzione della riferita epidemia COVID-19 e delle relative misure adottate dal Governo per contrastare la diffusione del contagio ha generato per il settore del gioco legale rilevanti effetti negativi dovuti alla totale chiusura delle attività;

in particolare, tale chiusura, ha comportato il blocco dei ricavi per circa 12.000 esercizi distribuiti su tutto il territorio nazionale, attività commerciali regolari e regolate da Concessioni Statali che impiegano oltre 60 mila lavoratori diretti e sostengono circa 200 mila persone, se consideriamo anche i rispettivi nuclei familiari;

questo scenario ha profondamente impattato non solo sulle entrate erariali derivanti dal gioco ma anche sugli stessi bilanci dei concessionari di Stato con effetti ancora totalmente da individuare sul quadro economico complessivo e sullo stesso equilibrio delle concessioni;

tale contesto ha reso impossibile delineare un quadro economico adeguato a identificare l’equilibrio finanziario di tutte le concessioni per il settore dei giochi;

ne deriva che le previsioni di gettito sono da considerarsi, allo stato, irrealistiche e da rivedere; le misure previste all’interno del testo sono marginali e non funzionali, durante l’esame del provvedimento è stato proposto un emendamento con il quale si intende prorogare le scadenze delle concessioni in attesa di una tempestiva approvazione e attuazione del disegno di legge di riordino del settore giochi previsto dal Documento di economia e finanza per l’anno 2021;

al fine di consentire anche forme di sostegno per il settore in ragione della sospensione dell’attività verificatesi nel corso dell’emergenza epidemiologica COVID-19,

impegna il Governo

ad adottare, nel primo provvedimento utile, ed in ogni caso nella Legge di Bilancio 2022, le opportune iniziative normative finalizzate a prorogare il termine di scadenza previsto per le concessioni in materia di gioco pubblico gestite dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, sia in proroga che in vigenza, così da allineare i nuovi bandi in coerenza con il necessario riordino del settore.
9/3132-AR/91. Navarra. (PD)

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, all’articolo 38, commi 12-18, ha istituito e disciplinato il Fondo per l’intrattenimento digitale denominato «First Playable Fund» con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro, finalizzato a sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale attraverso la concessione di contributi a fondo perduto in favore di progetti che, attraverso lo sviluppo delle fasi di concezione e pre-produzione, intendono realizzare un prototipo di videogioco destinato alla distribuzione commerciale;

il prototipo di un videogioco rappresenta la prima versione giocabile dell’opera ed è lo strumento attraverso il quale gli sviluppatori presentano il loro progetto di sviluppo a editori e investitori per ottenere finanziamenti necessari per la successiva produzione del prodotto finale e per la sua distribuzione sul mercato internazionale;

come riportano numerosi articoli di stampa, l’iniziativa ha avuto un successo ben superiore alle aspettative. Difatti, sono state presentate domande di agevolazione che hanno evidenziano un fabbisogno complessivo superiore alle risorse disponibili,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, di rifinanziare quanto prima e con maggiori risorse, il fondo per l’intrattenimento digitale.
9/3132-AR/108. Liuzzi. (M5S)

cdn/AGIMEG