Servizio Studi Camera, “senza coordinamento con Stato azioni enti locali contro ludopatia creano incertezza normativa e calo gettito”

Le azioni messe in campo dagli enti locali “ispirate dal fenomeno della ludopatia e/o finalizzate alla tutela dei minori, non coordinate con l’attività dello Stato centrale, creano uno stato di incertezza normativa ed operativa che finisce con il contribuire in modo decisivo alla riduzione della raccolta e del gettito”. E’ quanto sottolinea il Servizio Studi della Camera nel dossier dedicato alla delega fiscale. “Nel 2012, ma il trend è costante anche nei primi mesi del 2013 – si legge nel testo – si è verificata una rilevante crescita della raccolta relativa alle VLT a scapito di quella relativa alle new slot (AWP) e, per la prima volta, il “sorpasso” della raccolta complessiva mediante VLT e AWP su quella dei giochi tradizionali. La diminuzione della raccolta derivante da AWP può essere attribuita: a)  alla trasmigrazione di parte dei giocatori dalle AWP alle VLT; b)  all’offerta illegale di gioco mediante apparecchi privi di concessione e del collegamento alla rete telematica dell’Amministrazione ovvero di apparecchi manomessi; c)  alla crisi economica e finanziaria che ha ridotto il reddito delle famiglie destinato ad attività di gioco (a tale ultimo riguardo, è bene osservare che l’aumento della raccolta da VLT non costituisce un elemento di contraddittorietà. Infatti, in relazione alla capacità di spesa delle famiglie italiane, l’elemento di riferimento utile non è dato dalla raccolta ma dalla c.d. “spesa”, cioè la differenza tra le somme giocate e le somme vinte); d)  alle azioni messe in campo dagli enti locali, mediante leggi regionali o provinciali, ordinanze dei sindaci, che hanno: limitato o escluso la presenza di apparecchi da determinati luoghi sensibili (vicinanza alle scuole, chiese, ecc.); ridotto gli orari di apertura degli esercizi; limitato il rilascio delle necessarie autorizzazioni amministrative. Tali azioni, ispirate dal fenomeno della ludopatia e/o finalizzate alla tutela dei minori, non coordinate con l’attività dello Stato centrale, creano uno stato di incertezza normativa ed operativa che finisce con il contribuire in modo decisivo alla riduzione della raccolta e del gettito”. rov/AGIMEG