Senato: decreto debiti P.A., in emendamento dei relatori soppresso comma su pagamento crediti settore ippico

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento dei relatori 1.1000 al decreto sul pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, che inizialmente contenteva un comma relativo al pagamento dei crediti nel settore ippico, soppresso dopo che il Governo ha espresso parere contrario. La norma in questione prevedeva che “per accelerare i pagamenti dei crediti vantati dagli operatori del settore ippico nei confronti dell’ex ASSI, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, senza oneri per il bilancio dello Stato, può delegare fino al 31 dicembre 2013, un dirigente ad utilizzare i conti correnti già intestati alla medesima Agenzia, con possibilità di riversare sui predetti conti le disponibilità destinate alle finalità ippiche presenti sullo stato di previsione della spesa del Ministero stesso per l’anno 2013. Le operazioni effettuate saranno oggetto di rendicontazione al termine della gestione”. Intervenendo in Commissione Bilanci0, il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti ha ribadito “il parere contrario già formulato nel corso dell’esame presso la Camera dei deputati, stante il fatto che tale norma interviene a disciplinare una procedura  che potrebbe essere gestita anche senza un intervento di tipo legislativo”. Sul comma in questione si sono espressi in materia critica anche la senatrice del M5S Barbara Lezzi, dicendosi preoccpata “per gli effetti finanziari connessi al comma 11-bis dell’articolo 6, concernente i pagamenti dei crediti vantati dagli operatori del settore ippico nei confronti dell’ex ASSI”, e il senatore del Pd Gian Carlo Sangalli, il quale “pur esprimendo apprezzamento per l’ottimo lavoro dei Relatori, chiede chiarimenti sulle ragioni della norma concernente i pagamenti dei crediti vantati dagli operatori del settore ippico nei confronti dell’ex ASSI”. Nel corso della seduta di ieri della Commissione Bilancio, il senatore di Sel Luciano Uras ha ritirato diversi emendamenti, tra i quali i 4 che riguardavano l’aumento dello 0,5% del Preu sugli apparecchi da gioco. rov/AGIMEG