Scommesse, Ughi (amm. unico Obiettivo 2016): “Necessario per il rilancio delle agenzie che il Governo riduca della metà i 15 mila punti previsti per le nuove concessioni”

“Il calo della raccolta c’è stato, anche se la differenza può venir fuori dal fatto che l’anno scorso sono stati giocati i Mondiali di calcio, evento che ha sempre avuto un peso importante sulla raccolta. Premesso ciò, la cosa rilevante è che il payout così alto è dovuto principalmente al lancio dei palinsesti complementari e alle giocate live. Si tratta di modalità di gioco molto più facili da pronosticare e che favoriscono lo scommettitore. In questo contesto va quindi rivaluta l’ipotesi di una gara per 10mila negozi e 5mila corner, a mio parere non in linea con l’economicità del settore.

Se ci sarà un payout sempre più alto, il concessionario deve puntare sul fatturato. L’unica soluzione è quindi concentrare il numero di clienti in meno sale e andare contro la polverizzazione dell’offerta”. Così Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, commenta i dati diffusi da Agimeg relativi ai primi 11 mesi delle scommesse in agenzia. Tra gennaio e novembre il settore ha infatti raccolto giocate per 4,4 miliardi di euro, contro i 5,1 miliardi dello stesso periodo del 2014.

“Lo Stato – prosegue – in questi giorni di lavoro sulla Stabilità dovrebbe riflettere sul numero dei punti vendita da dare in concessione. Non è un mercato da 15mila punti, ma è un mercato che vale la metà. L’anno scorso del resto il payout è stato del 78% payout, nel 2015 è stato dell’83%”. Tra le novità previste dalla Stabilità c’è anche la tassazione che passerà dalla raccolta, al margine degli operatori: 22% per l’online e 18% per le agenzie.
“Si tratta di un’innovazione logica e ben fatta, ma rischia di non essere efficace se lo Stato apre una quantità di punti che non sarebbero in grado di sopravvivere. Il Governo dovrebbe prendere questi numeri in mano per fare le dovute valutazioni”. lp/AGIMEG