Sangalli (Pres. Confcommercio): “Attività di intrattenimento e tempo libero stanno ripartendo lentamente, ma non potrebbero reggere un’altra stagione di chiusure”

“I dati confermano che le imprese, soprattutto nelle località turistiche, hanno avuto una netta ripresa, e gli imprenditori hanno dimostrato la volontà di tornare alla normalità e a investire. Mancano ancora all’appello i turisti stranieri, soprattutto nelle città d’arte, ma già i primi segnali per l’autunno sono confortanti. Ma la ripresa non tocca tutti i settori e tutti i territori. Ci sono molte imprese ancora a rischio. Mi riferisco, in particolare, al settore dell’intrattenimento, con le discoteche ancora chiuse, e alle altre attività legate al tempo libero e alla cultura che stanno ripartendo lentamente”. E’ quanto ha dichiarato il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in un’intervista a QN.
Che cosa si può fare per i settori ancora in affanno? “In questa situazione bisogna spingere su fiducia e consumi per fare in modo che il terziario di mercato, il settore che ha pagato più di tutti il prezzo della pandemia, possa continuare a crescere e a creare occupazione. Insomma, quello che le imprese non potrebbero più sostenere è il ritorno ad una nuova stagione di chiusure e restrizioni. C’è la consapevolezza che da questa terribile stagione se ne esce solo tutti insieme”.
“Siamo pronti a confrontarci con i sindacati sull’opportunità offerta dalla certificazione vaccinale per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro – spiega ancora Sangalli. Ma dico subito che, per parte nostra, siamo convinti che vada introdotta l’estensione dell’obbligo di Green pass anche per categorie di lavoratori come quelle degli autisti e degli addetti ad attività di contatto con il pubblico”.
Quindi sosterrete il Green pass come carta da giocare al massimo per impedire restrizioni che farebbero morire in culla la ripresa? “È un confronto che gioverebbe alla coesione sociale. Ed è un passaggio che va affrontato con adeguata programmazione, promuovendo informazione e consapevolezza, ma anche sottolineando il dovere civile della vaccinazione come concreta scelta di responsabilità. È infatti di tutta evidenza il collegamento tra contrasto della pandemia, sviluppi della campagna di vaccinazione e progressiva normalizzazione e ripartenza delle attività economiche”. cr/AGIMEG