Esclusiva Agimeg, intervista a Claudio Durigon (Lega), nuovo Sottosegretario all’Economia. Delega ai giochi, riaperture, ristori, stop codici Ateco e Decreto Sostegno

Delega ai giochi, ristori per i lavoratori del gioco pubblico, possibile riapertura delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo, interesse della politica per il comparto. Sono questi alcuni degli argomenti trattati nell’esclusiva intervista rilasciata ad Agimeg dal neo Sottosegretario all’Economia Claudio Durigon.

Lei in passato ha già avuto modo di occuparsi del tema del gioco pubblico (anche attraverso una diretta su Agimeg). Sarebbe di suo gradimento la delega ai giochi?

Penso che in questo ambito accetterò qualsiasi delega. Troveremo con il Ministro il giusto completamento della squadra con le deleghe ma credo che, rappresentando anche il primo partito, anche se non avessi i giochi potrei tranquillamente interloquire per questi. Tale è la visione che abbiamo in questo Governo di larghe intese“.

Il settore del gioco pubblico registra circa 240 giorni di chiusura in meno di un anno. Nei tre mesi estivi nei quali le sale giochi furono aperte non si registrarono focolai di Covid, grazie anche ai protocolli molto rigidi attuati nelle sale a protezione sia del personale sia degli utenti. Non pensa che questo tipo di sale possa riaprire sulla falsa riga ad esempio dei ristoranti?

Credo che la situazione sia da verificare con quelli che sono i rapporti che il CTS (Comitato Tecnico Scientifico). E’ successo che le sale hanno speso risorse importanti per mettere tutte le postazioni in regola ed avere così la possibilità di aprire, ma poi sono state lasciate chiuse. Questo fatto ha messo in difficoltà tutti gli imprenditori di questo settore. E’ un settore molto importante per l’economia italiana e che dà lavoro a tantissima gente. Credo quindi debba essere presa in considerazione la possibilità di riaprire secondo alcune regole ben precise. Ma, laddove non si possa farlo, dare indennizzi giusti e la cassa integrazione a quei lavoratori che non l’hanno percepita o l’hanno avuta in forte ritardo“.

Il settore dà lavoro a 150mila persone e con l’indotto si arriva ad oltre 200mila. Sono già stati persi migliaia di posti di lavoro e nelle casse dello Stato mancano, per il 2020, 4,5 miliardi di euro. Perché nonostante questi numeri il settore è così penalizzato dalla politica?

C’è una visione distorta su quello che è il gioco. Il gioco dipende da come viene visto e considerato. Credo, invece, sia un elemento importante per la società. E’ normale che debba avere giuste regole, perché alcuni giocatori possono avere delle difficoltà anche a livello psicologico. E’ giusto quindi vengano tutelati. Tuttavia credo che il gioco abbia anche un impatto ludico sulla società civile, dando la possibilità a tante persone di poter passare delle ore in maniera diversa. Considerando quanti lavoratori ci sono nel settore, è significativo di quanto il gioco sia presente nella nostra cultura. Credo che oggettivamente si debbano trovare i giusti equilibri tra ciò che il gioco rappresenta per le diverse categorie economiche e sociali“.

Ininterrottamente da oltre un mese le donne (lavoratrici ed imprenditrici) del gioco legale presidiano e manifestano davanti a piazza Montecitorio perché senza lavoro e con ristori simili ad elemosina. Può dar loro qualche speranza per il futuro o ascoltare le loro richieste?

Assolutamente sì, siamo già impegnati nel prossimo decreto, denominato Decreto Sostegno, con indennizzi che devono essere equamente suddivisi e con le giuste modalità. Basta con i codici ATECO che hanno dato grosse difficoltà nel far recuperare le risorse ad imprese e lavoratori, in maniera non adeguata. Avremo, quindi, già una prima risposta con il Decreto Sostegno. Dopodiché è necessario che anche il gioco riprenda con delle regole. Come è successo per i teatri che possono riaprire dal 27 marzo, speriamo che anche i giochi possano avere una loro data di inizio e che possano ripartire. Nel Decreto Sostegno ci sono misure per tutte le imprese, supera i codici ATECO, non ci saranno più divisione ed esclusioni“. cdn/AGIMEG