Il Giornale: sale giochi pronte a ripartire in sicurezza dopo oltre 300 giorni di chiusura

Anche “Il Giornale” torna ad occuparsi del settore del gioco pubblico con un articolo di approfondimento in cui sono riportati dati anticipati da Agimeg. Il Giornale fa il punto sul comparto e la drammatica situazione economica degli operatori, crisi causato dal periodo di chiusura che ha superato i 300 giorni.

Tutto ha avuto inizio con il primo lockdown per il Covid19 dall’8 marzo all’11 giugno 2020 seguita dall’apertura regolata da rigidi Protocolli sanitari e nessun focolaio riscontrato dall’11 giugno al 26 ottobre scorso, seguita subito dopo da un altro stop che prosegue tuttora senza nessuna data certa sulla riapertura mentre la quasi totalità delle attività, compresi cinema e palestre, potranno riaprire.

Ora si attende una decisione dalla cabina di regia governativa, sui tempi e sulle modalità che metta fine all’incertezza perché la situazione è insostenibile per i circa 12.000 esercizi commerciali regolari che svolgono l’attività di gioco pubblico in base a Concessioni statali, impiegano oltre 150mila addetti, tra lavoratori diretti, dipendenti dei concessionari e lavoratori dell’indotto che arrivano a 400mila persone se si considera il disagio delle famiglie coinvolte. Non solo, la chiusura dei punti di vendita nel corso del 2020 ha determinato un’enorme diminuzione delle entrate erariali per lo Stato stimata in circa 4,5 miliardi di euro in meno rispetto al 2019.

Il Giornale riporta anche una dettaglio delle misure di contenimento sanitario. La riapertura in sicurezza delle sale da gioco in zona gialla sarebbe possibile grazie ai protocolli di sicurezza redatti in collaborazione tra operatori di gioco, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali per garantire la massima tutela sanitaria all’interno dei punti di vendita. Sono state investite importanti risorse economiche per adeguarsi alle normative contenute nei vari Dpcm adottando precisi Protocolli di Sicurezza Sanitaria per scongiurare l’emergere di focolai di contagio nelle sale, evitando assembramenti da parte dei clienti.

Le nel dettaglio sono già stata anticipate da Agimeg ed è possibile vederle cliccando qui: MISURE PER LE SALE GIOCHI

In tutto questo si inserisce anche il problema con le Banche e gli Istituti di Credito che stanno negando l’accesso agli operatori di gioco per un fantomatico “codice etico”.

Le conseguenze di questa pesante chiusura prolungata sono state negative per tutti, per i giocatori perché non trovando un’offerta di gaming legale si rivolgono a gioco illegale anche con problemi di tutela dei consumatori, minorenni inclusi. Fenomeno allarmante avvenuto nonostante l’importante piano di interventi messo in atto dall’Agenzie delle Dogane e dei Monopoli e dalle forze dell’ordine, testimoniato dal fatto che le sanzioni nel 2020 sono cresciute di circa 20 volte rispetto all’anno precedente.

Il direttore dell’Adm Marcello Minenna ha evidenziato come durante il lockdown a fronte di una riduzione del 25-30% derivante dalla chiusura del gioco legale, ci sia stata una forte esplosione del gioco illegale, regalando così ulteriori opportunità di guadagno alla criminalità organizzata sul territorio e ai siti online illegali. lp/AGIMEG