Relazione Aisi: Giochi, forte interesse della criminalità organizzata a infiltrarsi nel settore

“Confermato il forte interesse della criminalità organizzata a infiltrare il settore del gioco lecito” Lo si legge nella relazione sulla politica dell’informazione sulla sicurezza a cura del sistema di informazione per la sicurezza della repubblica con la quale il governo riferisce al parlamento sui risultati conseguiti nel 2013. “In particolare evidenze informative raccolte dall’Aisi hanno dimostrato l’operatività di ramificate organizzazioni in grado di inserirsi, attraverso meccanismi complessi di interposizione personale e societaria, nell’intera filiera del gioco e delle scommesse, favorendo l’accesso al settore da parte di soggetti controindicati, l’alterazione fraudolenta dei sistemi elettronici, nonché l’utilizzo di strutture ed expertise per la gestione di paralleli circuiti delle scommesse clandestine. Con riferimento a Cosa Nostra catanese e palermitana, e’ emersa una fitta rete di relazioni comprendente tra l’altro: noleggiatori di slot-machine in contatti con sodalizi mafiosi, fideiussioni prestate da soggetti in stretti rapporti con esponenti della criminalità organizzata, compartecipazioni societarie riferibili a pluripregiudicati in rapporto con famiglie mafiose, cessioni di attività nei confronti di esponenti di primo piano della Sacra Corona Unita brindisina. La solidità degli assetti criminali nel settore del gioco e’ emersa, del resto -si legge nel documento- anche con riguardo alla realtà pugliese. Vi sono state, in proposito, evidenze attestanti l’investimento di capitali illeciti, frutto di attività estorsive e narcotraffico, nelle attività di produzione, vendita e noleggio delle slot-machine, nonché nella gestione di sale da gioco e scommesse on-line. Specifica menzione meritano altresì le indicazioni che hanno condotto alla ‘ndrangheta reggina per l’attività di raccolta di giocate presso esercizi commerciali calabresi”. Evidenziate anche “cointeressenze della camorra nella gestione del gioco in piazze estere, specie nell’Europa dell’Est. Più in generale, l’inserimento della criminalità organizzata nel gioco si inquadra nel più ampio contesto delle strategie di matrice mafiosa volte a penetrare circuiti dell’economia legale per finalità predatorie e di riciclaggio. In questo senso “si legge ancora, ” il fenomeno potrebbe far registrare un trend incrementale, con riguardo sia ai tentativi di aggiramento della normativa sulle condizioni di accesso al mercato, sia alla manomissione degli apparecchi agli interni degli esercizi pubblici, sia infine nell’ambito di parallele attività di gioco clandestino”. Per quanto riguarda la criminalità organizzata straniera, l’Aisi fa sapere nella relazione che “i gruppi delinquenziali cinesi hanno continuato a impegnarsi nel traffico di merce contraffatta, nel trasferimento di rifiuti anche tossici dall’Italia all’Asia, nel narcotraffico, e nel controllo del gioco d’azzardo”. rg/AGIMEG