Reggio Emilia, dal Consiglio comunale un freno alla diffusione di sale da gioco

Un freno all’apertura di sale giochi arriva da Reggio Emilia dove il Consiglio comunale ha approvato ieri in via definitiva una variante al Regolamento urbanistico edilizio (Rue), che ne restringe e limita fortemente la possibilità di insediamento sul territorio comunale. Le nuove disposizioni, fortemente volute dal sindaco di Reggio e presidente Anci Graziano Delrio, introducono norme restrittive sul piano urbanistico-edilizio, di fatto l’unico ambito su cui il Comune è competente e può intervenire concretamente per contenere, ma anche ostacolare, il diffondersi di sale da gioco. “La dipendenza dal gioco è una piaga sociale che investe il benessere delle nostre comunità, delle famiglie e delle persone”, ha detto Delrio, sottolineando che “i Comuni hanno ad oggi un potere molto limitato in materia e l’unica strada normativa che possono di fatto percorrere è di natura urbanistica, come abbiamo fatto con questo atto approvato dal Consiglio comunale di Reggio Emilia, che allontana le strutture dedicate al gioco al di fuori dei centri abitati. A riguardo lo Stato deve compiere una scelta: giusto favorire la libertà d’iniziativa economica, ma questo non può esser fatto a prescindere dal tipo e dall’importanza delle ricadute che le diverse attività economiche hanno sui territori e all’interno delle comunità”. Con il provvedimento approvato ieri l’insediamento delle sale gioco viene consentito esclusivamente nelle porzioni di territorio comunale classificate dal Rue come “ambiti specializzati per attività produttive (Asp2), ovvero in alcune aree periferiche di Reggio Emilia (Mancasale, Prato-Gavassa, Villaggio Crostolo). Inoltre sono previste elevate dotazioni di parcheggi pubblici ed è, al contempo, vietata la possibilità di monetizzazione degli stessi. Le sale gioco saranno quindi insediabili solo in quei luoghi produttivi dove potranno essere reperiti fisicamente gli spazi per parcheggi senza la possibilità di monetizzarli. Questo significa fuori dalle zone residenziali e del commercio al dettaglio, fuori dai quartieri e confinamento in zone suburbane dedicate all’impresa e all’artigianato.  Sul piano tecnico, le attività ludico-ricreative svolte in sale da gioco pubbliche, come quelle che utilizzano gli apparecchi di cui all’articolo 110 comma 6 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps), e quindi le sale Vlt, Slot, sale bingo e sale scommesse, sono state comprese nella categoria insediabile negli spazi compatibili con la nuova destinazione d’uso denominata “b17” e particolarmente restrittiva. lp/AGIMEG