Ranieri Razzante (Dir. Centro Ricerca Sicurezza e Terrorismo): “BCE ha bacchettato l’Italia per inopportunità di limitazione al contante introdotta con il cashback”

“La Banca Centrale Europea ha fatto arrivare un richiamo all’Italia, bacchettandola per l’ennesima brutta figura, per l’inopportunità di limitazione al contante e di sperequazioni tra contante e mezzi sostitutivi del contante. Il cashback non è conforme ai principi UE, crea sperequazione tra chi utilizza il contante, che è la maggioranza dei cittadini italiani, che ne hanno diritto come tutti i cittadini europei, e chi non lo utilizza”. E’ quanto afferma il Professor Ranieri Razzante, Direttore del Centro di Ricerca sulla Sicurezza e il Terrorismo e Docente di Legislazione antiriciclaggio nell’Università di Bologna, commentando la lettera inviata dalla BCE all’Italia in cui si afferma che “l’introduzione del cashback è sproporzionata e mina la neutralità dei mezzi di pagamento”.
Il monito della BCE, ricorda Razzante, “riprende la lettera del 13 dicembre 2019. La BCE è l’unica autorità monetaria europea che può decidere le emissioni ed il quantum in circolazione delle banconote. La Banca centrale critica l’Italia per non essere stata avvertita dell’introduzione del cashback, che non è conforme a principi UE. La BCE chiede di dimostrare che qualsiasi provvedimento di natura fiscale adottato contro l’evasione abbia determinati effetti messi a budget. Da ultimo e ben più grave, la BCE ripete che non è inclusione sociale allontanare i cittadini deboli, non bancarizzati, meno acculturati, allontanare chi decide di non avere una carta di credito – che ricordiamo non è obbligatoria – di non poter utilizzare la propria moneta. Tra l’altro questo provvedimento costa tantissimo, gli esercenti devono applicare dei programmi che costano 350 euro l’anno mentre i cittadini dovranno avere un ristoro, ma non sanno che stanno pagano un minimo di commissioni. Una carta di credito costa in media 200 euro l’anno. E’ antigiuridico – ricorda Razzante – che qualsiasi Governo europeo adotti una politica contro la moneta, la moneta unica si chiama euro, è assolutamente anticostituzionale per l’Italia: è contro il trattato dell’UE, contro il trattato sulla libera circolazione dei beni e servizi ogni politica che miri a contenere arbitrariamente l’utilizzo del contante. La limitazione al contante è corretta, già esiste ed è quella dettata dalle norme contro il riciclaggio. Tuttavia, affermare che se si spende con carta credito si detrae e se si spende in banconote non si detrae, è una violazione dell’articolo 3 della Costituzione. Continueremo a batterci – ha concluso Razzante – affinché quantomeno si raggiunga un’eguaglianza tra utilizzo della moneta cartacea e utilizzo della moneta elettronica”. lp/AGIMEG