Ecco i protocolli per poter riaprire sale scommesse, sale bingo e sale slot. Le trattative in corso

Nonostante l’assenza della politica, il mercato del gioco pubblico non si arrende e prova a proporre soluzioni per cercare di ripartire il prima possibile. A quanto appreso da Agimeg da fonti istituzionali, sono in corso trattative tra rappresentanti e associazioni del settore ed esponenti del Governo. L’obiettivo è quello di arrivare ad un protocollo condiviso, che tenga conto delle varie esigenze. Massimo rispetto per le norme sanitarie ma anche una penalizzazione non eccessiva delle sale. Sono tre i fronti su quali si sta combattendo la battaglia per le riaperture. Per quanto riguarda le sale scommesse, che dopo aver avuto qualche speranza di riaperture per il 18 maggio, puntano al 1° giugno. La ripartenza dei più importanti campionati europei, compresa la Serie A, dovrebbe avvenire, secondo le ultime indicazioni, proprio il prossimo mese. La ripartenza dei campionati potrebbe sbloccare la situazione delle sale scommesse. Ovviamente vale anche il contrario. Se ci fosse lo stop dei campionati e quindi un palinsesto impoverito, la riapertura potrebbe slittare alla Fase 3. Per le sale scommesse il protocollo allo studio prevederebbe ingressi contingentati per numero di terminali o metri quadrati dell’ambiente. Distribuzione all’entrata e nella sala di mascherine, guanti e gel disinfettanti. Sanificazione giornaliera della sala. Vetro di protezione (già di fatto presente in tutte le sale ma alzato con strutture in plexiglass nel caso non garantisse adeguata protezione). Rimane aperta la partita dell’accensione dei monitor e dei televisori nella sala, per assistere agli incontri e per le scommesse virtuali e della possibilità di giocare alle slot. Da una parte gli esponenti del Governo frenano per la paura di assembramento dei clienti e quindi mancanza di distanziamento sociale. Dall’altra i gestori di molte sale giudicano economicamente insostenibile la riapertura senza la possibilità di accesso alle scommesse virtuali ed alle slot. Insomma una trattativa complicata, sulla quale sono in corso confronti. E lavori in corso anche per quanto riguarda le sale bingo. Distanziometro sociale, registro identificativo del cliente, termo scanner all’ingresso della sala, mascherine e guanti per personale e clienti, gel disinfettanti all’ingresso ed all’interno della sala, sanificazione giornaliera degli ambienti: questa è la proposta dei rappresentanti del bingo al Governo. Ma anche qui la trattativa ha il suo lato complicato. La rimodulazione delle sale, con posti tipo “convegno” quindi sedie singole e distanziate, comporterebbe una netta riduzione delle persone all’interno della sale e quindi somme a disposizione degli appassionati molto basse e poco attraenti. Insomma costi in più ed una situazione di gestione complessa ed economicamente poco vantaggiosa. Per questo le sale bingo hanno chiesto al Governo anche interventi di tipo economico: proroga delle concessioni per almeno sei anni, per poter accedere al Decreto liquidità, altrimenti inapplicabile per le aziende del Bingo visto che nessuna banca concede prestiti a società con concessioni annuali; sospensione del canone della proroga della concessione, divenuto insostenibile; pagamento delle cartelle da gioco a 90 giorni. Insomma anche in questo caso ci sono delle difficoltà da superare, ma le sale bingo puntano a non buttare anche la stagione estiva e quindi a riaprire in tempi  sostenibili. Per ciò che concerne le sale slot, anche in questo caso sono previsti, nei prossimi giorni, dei confronti tra associazioni di settore e rappresentati del Governo. Il settore delle slot e vlt metterà sul tavolo la proposta di una accensione “ridotta” e distanziata degli apparecchi. In pratica una macchina accesa ed una spenta, fino a  garantire la distanza di almeno un metro tra i clienti. Divieto di fumare anche negli spazi appositi. Contingentamento ingressi legato al numero di apparecchi e grandezza delle sale. Misure di protezione sanitaria per il personale ed i clienti a disposizione sia all’entrata sia all’interno della sala. Sanificazione giornaliera degli ambienti, macchine e sedie comprese. Obbligo di vetro (anche in plexiglass) per distanziare personale al desk dai clienti. Ma anche in questo caso alcuni gestori di sale slot hanno delle perplessità legate alla convenienza di riaprire con queste restrizioni e quindi la situazione dovrà ancora evolversi. Per le sale/vlt difficile ipotizzare i tempi di riapertura ed i prossimi giorni saranno decisivi in tal senso. Per tutti i tipi di sale conterà molto l’evoluzione dei contagi e la volontà del Governo di intervenire sul settore. La speranza è che la politica si rende anche conto che riaprire non vuol dire ripartire, visto che in ogni caso ci vorranno settimane se non mesi, per arrivare ad un equilibrio economico sostenibile. Quindi prima si riapre prima il settore del gioco pubblico potrà rimettersi in moto per garantire posti di lavoro ed importanti entrate erariali. lp/AGIMEG