Proposta Commissione Inchiesta su gioco pubblico, de Bertoldi (Fratelli d’Italia): “Il settore ha bisogno di riordino che tenga conto anche di quanto hanno sofferto gli imprenditori del gioco nella chiusura per la pandemia”

“Questa commissione a livello terminologico sarebbe più corretto se si chiamasse di inchiesta sul gioco illegale e di indagine sul fenomeno del gioco pubblico legale. Una distinzione non formale ma sostanziale. Gli aspetti più importanti sono tre: la problematica delle ludopatie, quella dell’illegalità e delle mafie, infine le problematiche del gioco pubblico, che hanno riguardato un settore composto da decine di migliaia di piccole imprese, oltre 150mila occupati che stanno soffrendo da oltre 13 mesi di lockdown. Sono stati imposti sacrifici a tante imprese italiane ed i lavoratori del gioco pubblico sono stati i più colpiti e i meno aiutati. Anche la Commissione dovrà ricordarselo. Il gioco di per sé non è una patologia, questo è il primo aspetto da chiarire quando affrontiamo questo tema. La patologia trova una barriera invece proprio negli operatori del gioco pubblico, che possono controllare che i minori non giochino, che possono tenere sotto controllo i fenomeni degenerativi. Viceversa dove le regioni hanno provocato la chiusura del gioco legale, penso al Piemonte e all’Emilia Romagna, statisticamente è esploso il gioco illegale ed hanno brindato le mafie, l’illegalità, che prospera sulla chiusura del gioco legale, che non si attendono altro che proibizionismo e norme restrittive. Un altro aspetto da considerare è che tipo di riforme vorremmo andare a promuovere: sarà una strada di ghettizzazione del gioco nelle grandi sale, dove il giocatore patologico che si isola trova un contesto purtroppo per peggiorare nel proprio vizio, o dovremo favorire gli operatori delle awp dove al massimo si può giocare un euro? Il procuratore antimafia Cafiero De Raho ha detto che dove si espelle il gioco legale, arrivano le mafie. Serve una riforma del gioco pubblico. Altro tema chiave è il ruolo delle nostre imprese, delle nostre Pmi, altra discriminante fondamentale per Fratelli d’Italia. Chiederemo la tutela delle nostre imprese nazionali”. E’ quanto ha dichiarato Andrea de Bertoldi, senatore di Fratelli d’Italia. cr/AGIMEG