Papetti (Dir. Il Gazzettino): “Per il gioco vale il principio che non è la cosa in sé che è giusta o sbagliata, ma è l’uso che se ne fa. La strada da seguire non è il proibizionismo ma l’educazione”

“I giornali hanno il compito e l’ambizione di dare notizie, non di redimere l’umanità. Ma perché dovrebbe essere poco etico scrivere di vincite particolarmente importanti o fortunate?”. Il direttore del quotidiano Il Gazzettino (il più importante quotidiano di Venezia e del Veneto) risponde così ad un lettore che accusava il giornale di aver fatto “molta più pubblicità ai giochi”, dedicando un articolo ad una vincita centrata alla Giudecca, a Venezia, “che tutta la tv messa assieme”. “Non vi siete creati questo problema? Non vi rendete conto – scrive il lettore – che l’emulazione e la ricerca della vincita facile porterà ad un aumento delle giocate? È come se aveste fatto una pagina intera su un suicidio, magari anche spiegando la facilità sul come farlo. Credo che un po’ di etica non guasterebbe”. Incisiva la risposta del direttore: “Non stiamo parlando di attività illegali, anzi lo Stato incassa fiori di miliardi su concorsi e riffe varie. Se valesse il suo ragionamento non dovremmo parlare neppure di velocità delle auto o di buoni vini. Anche questo potrebbe essere infatti considerato un incentivo a comportamenti pericolosi. Personalmente non ho mai comprato neppure una schedina al Totocalcio, ma non mi sembra riprovevole che qualcuno lo faccia, né che tenti la fortuna acquistando un Gratta e vinci o, come ha fatto il nostro anonimo giocatore della Giudecca, una scheda del Miliardario. Naturalmente so bene che esistono persone dipendenti dal gioco o che hanno dilapidato fortune in scommesse. Anche per questo esistono leggi e norme che disciplinano la materia. Ma anche per il gioco vale un principio: non è la cosa in sé che è giusta o sbagliata, ma è l’uso che se ne fa. E la strada da seguire – conclude il direttore de Il Gazzettino – non è il proibizionismo o un ipotetico stato etico, ma l’educazione a comportamenti responsabili”. es/AGIMEG