Palmieri (Pdl), “destinare fondi da aumento Preu su VLT a opere dell’ingegno on line”

Utilizzare i fondi ricavati attraverso l’aumento del Preu sulle VLT in modo da finanziare il credito di imposta per promuovere l’offerta on line di opere dell’ingegno: è quanto chiede, in un’interrogazione rivolta ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia, il deputato del Pdl Antonio Palmieri. Il decreto-legge 179 del 2012, ricorda Palmieri, prevede che “al fine di migliorare l’offerta legale di opere dell’ingegno mediante le reti di comunicazione elettronica, è riconosciuto un credito d’imposta del 25 per cento dei costi sostenuti, nel rispetto dei limiti della regola de minimis, di cui al regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006, alle imprese che sviluppano nel territorio italiano piattaforme telematiche per la distribuzione, la vendita e il noleggio di opere dell’ingegno digitali. La legge di stabilità per il 2013 (legge 24 dicembre 2012, n. 228) al comma 479 dell’articolo 1, prevede, a decorrere dal 1o gennaio 2013, per la copertura delle risorse necessarie, l’aumento dell’aliquota del PREU (prelievo erariale unico) relativo alle slot machines tecnicamente definite «VLT», nella misura dello 0,5 per cento. Tale aumento di aliquota è realizzato con un provvedimento normativo (e non con un semplice decreto direttoriale) cronologicamente successivo e finanziariamente molto più ingente rispetto alla previsione di cui al citato articolo 11-bis. La nuova aliquota comporta un incremento della misura del PREU ampiamente congrua rispetto alla previsione di copertura indicata nel citato articolo 11-bis, in ordine al quale non sussiste la necessità dell’assunzione di ulteriori provvedimenti volti all’acquisizione all’erario delle somme necessarie per la copertura degli oneri derivanti dall’attuazione delle misure di incentivazione all’offerta legale on line di opere dell’ingegno digitali. Allo stato attuale – conclude Palmieri – non mancano decreti attuativi, non mancano le risorse, ma non si riesce a partire con un’azione molto importante per il decollo dei contenuti digitali, un’area strategica per l’industria culturale italiana. Ritardi che rischiano di essere fortemente penalizzanti per il settore della produzione e anche per le start up innovative italiane che in tale settore si stanno iniziando a muovere”. rov/AGIMEG