Paglia (SEL), “Governo monitori operazioni di delocalizzazione come quelle di Fiat e Gtech”

“Si chiede di sapere a quali risultati abbia portato il monitoraggio del Governo e soprattutto cosa abbia intenzione di fare in
questo momento di crisi anche sul fronte delle entrate tributarie (al netto dell’IVA, che pagano o consumatori), per evitare
che grandi imprese italiane eludano il fisco italiano”. Lo chiede in un’interrogazione rivolta al Ministero dell’Economia, l’on. Paglia (SEL), riferendosi alla “scelta di grandi gruppi italiani, come Fiat e Gtech, di delocalizzare le proprie attività

al fine di trarne considerevoli vantaggi fiscali in Paesi, come Paesi Bassi e Regno Unito, che da tempo oramai praticano
apertamente una politica di cosiddetto «dumping fiscale», tanto da aver calamitato entro i propri confini le sedi legali di
imprese con attività reale ovvero profitti raccolti in altri Paesi dell’Unione”. sostiene Paglia. “Negli ultimi tempi sotto la lente della

Commissione Europea sono ricadute, per sospetti aiuti di Stato, le autorità fiscali dell’Irlanda e del Lussemburgo, accusate
di aver favorito rispettivamente la società Apple e la società Fiat, per mezzo della sua società Fiat Finance and Trade che si
occupa di finanziamento e tesoreria del gruppo- spiega Paglia –  accordando loro, al fine di trattenerle e garantirsi i loro investimenti, un trattamento fiscale che non rispetta il principio di piena concorrenza”. Ed è “notizia di questi giorni che nel
frattempo la Fiat avrebbe perfezionato il trasferimento della sua sede legale a Londra- continua il deputato di Sinistra Ecologia e Libertà – mentre il colosso del gioco Gtech avrebbe, a sua volta concluso l’operazione di fusione nella new-co britannica
Georgia Worldwide plc; con riferimento a quest’ultima, nonostante abbia esplicitato i fini fiscali dell’operazione di delocalizzazione, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, senza indire una nuova gara pubblica, avrebbe addirittura prorogato fino al 2016 alla stessa società le concessioni governative sui giochi tra i quali la gestione dei Gratta e vinci”, sostiene il deputato. im/AGIMEG