Osservatorio contrasto diffusione gioco: “Valutare metodologia e criteri per assegnazione fondi anti ludopatia”

Valutare la metodologia da utilizzare per mettere nero su bianco i criteri per l’assegnazione dei fondi per combattere la ludopatia. È quanto emerso dalla riunione dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave che si è tenuta questa mattina: la decisione è stata presa a maggioranza dai componenti dell’Osservatorio con l’astensione delle Regioni e il parere contrario del Moige, che teme un allungamento dei tempi per mettere in atto le misure più efficaci per contrastare il fenomeno. I nuovi criteri saranno stilati dopo aver preso in esame la metodologia proposta da Maurizio Fiasco dell’Associazione italiana per lo studio del gioco d’azzardo patologico e del comportamento a rischio: solo dopo lo studio di tutte le parti in causa si arriverà a una decisione congiunta. In particolare, si valuterà in quali percentuali andrà ripartito il fondo tra prevenzione, cura e riabilitazione. La necessità di prevedere nuovi criteri giunge alla luce di due momenti che hanno caratterizzato il lavoro dell’Osservatorio. Il primo riguarda l’introduzione dei nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza), entrati in vigore lo scorso 18 marzo, nei quali rientra la «dipendenza da gioco d’azzardo»: con questa variazione viene sancito il diritto alle cure per le persone con disturbo da gioco d’azzardo, diventato esigibile su tutto il territorio nazionale. Il secondo riguarda la decisione del Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso del Codacons con cui si contestavano i criteri per l’assegnazione dei fondi stessi. «Noi esigiamo trasparenza – ha detto in riunione il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Non si possono erogare i soldi pubblici alle Regioni se non in base a criteri oggettivi, senza favoritismi o sistemi clientelari che danneggiano la collettività. Noi non possiamo prenderci la responsabilità di condividere la distribuzione di 50 milioni di euro alle Regioni in maniera illegale. Vanno rivisti i criteri e, in base a questi, vanno presi in esame i piani e infine si procederà con le approvazioni». Come organo consultivo, dunque, l’Osservatorio, redatti i criteri, procederà a dare parere favorevole ai piani. L’ultima parola spetterà al ministero della Salute. L’Osservatorio, intanto, si riunirà nei prossimi giorni per l’approvazione dei criteri e a dicembre per la valutazione dei piani. Scettici Regioni e Moige che prevedono un allungamento dei tempi. «Le Regioni esprimono preoccupazione, visto che abbiamo messo la voce in bilancio per il 2017 – dice Mila Ferri, rappresentante delle Regioni in Osservatorio – Visto che, dopo aver ricevuto i finanziamenti dallo Stato, abbiamo aperto un capitolo di bilancio, se i soldi non verranno spesi entro l’anno si rischia di rimandare tutto a non prima di luglio 2018». lp/AGIMEG