Operazione Gambling, sen. Endrizzi (M5S): “Vietare la pubblicità del gioco online abbatterebbe anche l’illegale”

“Abbiamo un elemento importantissimo, uno strumento per abbattere il gioco online e anche questo margine di illegalità ed è quello di vietare la pubblicità. E’un’azione semplice che ci chiedono, anche per una questione culturale, etica, morale, civile, le associazioni che si battono per la salute dei cittadini contro il gioco d’azzardo patologico, e che non viene fatta”. E’ quanto ha sostenuto ieri – prendendo la parola nel corso dei lavori dell’Aula del Senato, Giovanni Endrizzi (M5S) prendendo spunto dalla maxi-operazione Gambling condotta dalla Guardia di Finanza. “Il sottosegretario Baretta – ha proseguito Endrizzi – ha lasciato scadere la delega fiscale, ma non c’è bisogno di una delega fiscale: basta firmare il contratto di servizio RAI e almeno sulle reti pubbliche non avremo più pubblicità che offende gli adulti e fa male, veramente male, ai giovani”. E ancora, il Senatore M5S ha chiesto di “riesumare (perché l’hanno sepolta) la legge che è già pronta in Commissione affari sociali della Camera, a cui il Movimento 5 Stelle ha contribuito e che rappresenta un grande passo avanti per i cittadini e per la salute; infine, scaduta la delega fiscale, occorre non cedere alle lusinghe di fare un colpo di mano, magari nella prossima legge di stabilità, ma costruire una legge che veramente riordini questo settore, facendola insieme con i cittadini e le associazioni che si battono per un’Italia migliore”.

E sui sequestri operati dalle Fiamme Gialle: “Non è una notizia in assoluto, perché noi sappiamo da tempo che questo tipo di attività viene spesso utilizzata per il riciclaggio di denaro da origine illecita. La notizia è che ancora non si fa nulla per impedire questo traffico; anzi, oggi abbiamo degli apparecchi elettronici (VLT) che sembrano concepiti apposta per consentirlo: se voglio ripulire il denaro dello spaccio, vado lì, inserisco le banconote, poi ci ripenso, schiaccio un pulsante e la macchina mi restituisce i miei soldi con una ricevuta, come fossero vincite. Un altro dato che emerge da questo articolo è che i soldi venivano portati a Malta e poi, attraverso una serie di scatole cinesi, nei paradisi fiscali. Anche questa non è una notizia, perché sappiamo che sono le grosse multinazionali ad avere in mano e ad accentrare il business in questo settore. La notizia è che non si fa nulla per evitarlo”. lp/AGIMEG