Minutillo (Istituto Superiore Sanità) ad Agimeg: “Stiamo ampliando studio delle dipendenze comportamentali. Importante analizzare correlazione tra gaming e gioco d’azzardo”. Il VIDEO

Attenzione alla salute dei giovani e alla possibile correlazione tra il gaming e il gioco d’azzardo sono al centro dell’intervista rilasciata ad Agimeg da Adele Minutillo, membro del Centro Nazionale per le Dipendenze e il Doping dell’Istituto Superiore di Sanità a margine del convegno organizzato dall’Osservatorio internazionale sul gioco dell’Università di Salerno.

Come si sta orientando la ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità?

“Alla luce delle recenti evidenze scientifiche sull’argomento stiamo ampliando il panorama di studio sulle dipendenze comportamentali. In particolare, ci stiamo occupando non solo dei dati riguardanti il gioco d’azzardo ma anche sui dati che riguardano il gaming, ossia la pratica dei giochi praticati online attraverso device. C’è una parte della letteratura che studia proprio la ‘terra di mezzo’ che riguarda giocatori che praticano anche giochi da gaming. E’ interessante notare come una parte della letteratura scientifica di riferimento ci dice che ci potrebbero essere delle interessanti correlazioni che dal gaming portano al gioco d’azzardo e viceversa. Sarebbe interessante approfondire l’argomento e studiare i comportamenti di gioco anche di chi pratica gaming per poi giungere ad evidenze scientifiche che possano far capire eventuali correlazioni e soprattutto quali politiche di prevenzioni potremmo adottare, poiché il fenomeno del gaming riguarda soprattutto i giovani. Inoltre, da una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità sappiamo che il 29% di giovani minorenni che praticano gioco d’azzardo anche se a loro è vietato. Quindi sarebbe interessante capire la correlazione”.

Dalla vostra ricerca emerge che questi giovani si rivolgono più spesso ai canali illegali o il fenomeno riguarda anche la rete legale?

“Ciò che emerge dalla nostra ricerca è che i giovani prediligono luoghi di gioco dove c’è una maggiore garanzia di privacy e dove non vengono controllati i documenti e loro hanno libero accesso. Quindi la questione non è tanto tra legale e illegale, ma è assicurarsi che le misure di prevenzione che sono adottate sulla tutela dei minori vengano applicate. Per esempio i minori non possono entrare nelle sale giochi e quindi sarebbe da assicurarsi che non entrino. In più, i giovani preferiscono il gioco online rispetto alla popolazione adulta e anche lì sarebbe interessante verificare le misure di protezione dei minori che vi accedono. Inoltre, è interessante analizzare nel dettaglio il gaming perché una parte della letteratura ritiene che sia il cancello di apertura verso il gioco d’azzardo“.

In conclusione, che idea hai sulla gestione del gioco problematico da parte dello Stato e delle aziende di gioco? L’Italia è un paese già avanti sulla tutela o si potrebbe fare di più?

“I dati ci dicono che potremmo fare molto di più in termini di sicurezza, ma anche dal punto di vista della tutela della salute e quindi attuare dei programmi dei quali è possibile dimostrare l’efficacia. Ci sono molte iniziative territoriali ma abbiamo poche prove di efficacia. Quindi, si è fatto molto negli ultimi anni ma la strada è ancora lunga. Potremmo fare tutti molto di più a seconda del proprio campo di competenza”, conclude Minutillo.

lp/AGIMEG