Martusciello (Europarlamertare Forza Italia-PPE) ad Agimeg: “Presentata interrogazione alla Commissione Europea per salvaguardare i diritti delle aziende di gioco e prevenire la chiusura delle sale scommesse”

“La tassa dello 0,5% sulla raccolta totale delle scommesse sportive è davvero incomprensibile. Si sta consentendo a tutti i siti che sono locati nell’isola di Malta e che spesso fanno una raccolta di gioco irregolare di potersi arricchire alle spalle dei giocatori italiani. Chi gioca e chi scommette, ora che sono ripresi i campionati, lo farà online e, appunto, non tutti i siti sono locati in Italia, quindi spesso le tasse pagate non finiscono nel Bel Paese, consentendo di depauperare lo Stato italiano con questa chiusura immotivata. Oltre a questo, si è aggiunta questa tassa piovuta dal cielo che va a colpire un settore che produce tanta occupazione”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Fulvio Martusciello, Europarlamertare FI-PPE, che ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Commissione europea se intenda salvaguardare i diritti degli imprenditori del gioco e quali misure intenda mettere in atto per prevenire la possibile chiusura di numerose attività. “E’ incomprensibile come ci si possa dimenticare di un settore di questo genere. Tuttavia, ci si ricorda del gioco quando bisogna trovare una nuova fonte di tassazione. Su questo, è davvero il settore sempre più colpito. Rimane indecifrabile l’atteggiamento che si sta avendo nei confronti delle sale, non c’è nessun tipo di assembramento o rischio. E’ ripreso normalmente il gioco del Lotto. Non trovo nessuna motivazione se non poca attenzione e sciatteria”, ha aggiunto. “Francamente non c’è nessun assembramento o nessun rischio in una sala di scommesse. Nessun rischio maggiore di quanto ce ne sia in un ristorante, in un cinema o in altro. Il dato vero è che si sta favorendo la raccolta di gioco attraverso siti online molto spesso locati al di fuori del territorio italiano”, ha concluso. Martusciello nella sua interrogazione aveva sottolineato che: “Il settore del gioco legale in Italia è diventato nel corso degli anni una delle più importanti industrie della nostra economia, e non tanto per il fatturato che genera per le tasse che assicura all’Erario (circa 11 miliardi nel 2019), ma perché oggi, la sola rete di vendita, costruita con passione e dedizione da migliaia di piccoli imprenditori, ferma ormai dagli inizi di marzo, impiega oltre 200.000 persone. In un momento di crisi e di blocco totale, il Governo Italiano sta applicando un intento punitivo nei confronti di questo importante comparto. Il decreto “salva sport” presente nel “Decreto Rilancio” prevede, una tassa dello 0,5% sulla raccolta totale delle scommesse sportive. Questa ulteriore tassa non è solo irragionevole, ma anche controproducente perchè determinerebbe un incremento stimabile del 30% circa dell’attuale tassazione, costringendo gli operatori a scelte drastiche, con immediate ripercussioni negative sull’occupazione. Inoltre una tassa del genere, farebbe si che i concessionari di tale servizio non saranno più competitivi rispetto alla concorrenza illegale di chi usa conti stranieri non tassati dalla legge fiscale italiana”. cdn/AGIMEG