Manovra di bilancio, stretta sui ctd: multe fino a 1,3 milioni di euro per operatori bancari, finanziari o postali che accettano operazioni di pagamento da soggetti che raccolgono scommesse senza concessione

Stretta sui centri trasmissioni dati (ctd). E’ quanto stanno studiando i tecnici del Mef e dei Monopoli da presentare nel Decreto Fiscale collegato alla Manovra di bilancio che sbarcherà oggi al Consiglio dei Ministri. Le agenzie che raccolgono il gioco in Italia senza concessione potrebbero vedersi bloccare ogni forma di pagamento. Nella bozza del decreto è previsto il divieto per gli operatori bancari, finanziari e postali e per chi emette carte di credito di “procedere alle operazioni di trasferimento di denaro a favore di soggetti che raccolgono gioco in Italia, attraverso reti telematiche o di telecomunicazione, in mancanza di concessione o, comunque, di qualsiasi altro titolo abilitativo richiesto all’esercizio di tale attività”. Per chi viola questa norma, ci sono sanzioni amministrative che vanno da 300mila a 1,3 milioni di euro per ogni irregolarità registrata. E per far emergere i soggetti che offrono gioco in Italia senza concessione, arriva il Registro Unico (Ries) esteso a tutti gli operatori del mercato, si legge su Il Sole24 Ore. Anche in questo caso le sanzioni sono elevate: si va da multe da 10mila euro alla decadenza della concessione per coloro che intrattengono “rapporti con soggetti non iscritti in elenco”, se questi contatti sono individuati per tre volte. L’iscrizione sarà rinnovabile annualmente e si stimano maggiori entrate per 12 milioni di euro. Rafforzamento anche dei controlli per quanto riguarda il divieto di essere titolari o condurre esercizi commerciali, locali o altri spazi all’interno dei quali sia offerto gioco pubblico, ove ci siano “situazioni ostative previste dalle disposizioni antimafia” o se il titolare dell’attività dove viene offerto gioco pubblico “abbia commesso gravi violazioni relative agli obblighi di pagamento di imposte e tasse, nonché di contributi assistenziali e previdenziali; sempre che tali violazioni siano state definitivamente accertate”. lp/AGIMEG