Manovra correttiva, oggi il voto finale della Camera. Tra gli ordini del giorno presentati, il taglio delle slot e la formazione dei tabaccai

Inizia alle 9.30 la seduta dell’Aula della Camera per il voto finale sulla Manovra Correttiva, ieri infatti il Governo ha incassato l’ok – con 315 voti favorevoli e 142 contrari – alla fiducia posta sul testo licenziato dalla Commissione. Una volta approvata dalla Camera, la Manovra Correttiva passerà all’esame del Senato. Nel corso della seduta di oggi verranno votati anche gli ordini del giorno al testo, tra questi ve ne sono anche 4 che riguardano i giochi.

Secondo gli onorevoli Barbanti e Boccadutri (PD), servono ulteriori interventi normativi per “rafforzare le misure già approvate, in particolare per tracciare il flusso giocatore-giocata- vincita in maniera incontrovertibile e istantanea, onde poter attivare azioni di intervento volte a contrastare il fenomeno del riciclaggio, ma soprattutto a prevenire i sintomi della ludopatia”; è necessario inoltre adottare “uno strumento autorizzatorio al gioco attraverso il sistema della tessera sanitaria”. Chiedono quindi al Governo di “definire ulteriori procedure finalizzate a contrastare il riciclaggio e l’illegalità, ma soprattutto a rafforzare l’esclusione dei minori e la battaglia contro il gioco patologico”.

Bersani e altri deputati del PD si concentrano invece sul taglio del 30% della rete delle newslot, e chiedono al Governo di valutare se “adottare, in sede di applicazione delle nuove norme (…) ogni iniziativa di competenza finalizzata ad applicare quale criterio prioritario la maggiore vicinanza a scuole o altri edifici sensibili individuati dagli enti locali”.

Il taglio della rete delle slot è al centro anche dell’odg presentato da Tabacci (DS) e Palese (Misto), secondo cui “esistono preoccupazioni da parte dei gestori proprietari degli apparecchi affinché tale riduzione sia effettuata in modo equo su tutta la filiera”. Chiedono quindi al Governo di “garantire, per il tramite dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che la riduzione degli apparecchi venga distribuita in modo equo su tutta la filiera, anche in rapporto con i gestori proprietari degli apparecchi”.

L’on. L’affranco (FI) affronta invece il problema della formazione professionale dei tabaccai, sostenendo che le attuali norme in materia siano ambigue e non stabiliscano in maniera univoca quando i titolari delle tabaccherie debbano frequentare i corsi di formazione. “Lo svolgimento dell’attività di rivenditore di generi di monopolio” sottolinea Laffranco, “è caratterizzata da imprescindibili e connessi motivi imperativi di interesse generale quali, tra gli altri, la tutela della sanità pubblica, la tutela dei minori, il mantenimento dell’ordine sociale, la tutela dei consumatori, la tutela degli interessi erariali”. Chiede quindi al Governo di “adottare ogni misura che renda palese e vincolante l’obbligo di formazione professionale per la gestione di una rivendita di generi di monopolio all’atto dell’acquisizione della concessione per i nuovi assegnatari”. gr/AGIMEG