Ludopatie, Dipartimento Sanità Regione Campania: Nessuno spreco nell’utilizzo delle risorse del Fondo. Cura dei pazienti affidata alle ASL

Agimeg ha chiesto chiarimenti alla Regione Campania, dopo le pesanti accuse lanciate da Carlo Rienzi, presidente del Codacons, sull’utilizzo che alcune Regioni stanno facendo dei 50 milioni del Fondo per il Contrasto al Gioco Patologico. In sostanza per l’associazione dei consumatori spesso la lotta alle dipendenze cederebbe il passo a interessi clientelari. Una denuncia che comunque ha pesato sulla decisione dell’Osservatorio sul Gioco Patologico – lo scorso dicembre – di esprimere parere negativo sul Piano presentato dalla Regione per accedere ai finanziamenti (si tratta comunque di un parere consultivo, la decisione spetta al Ministero della Salute). Le obiezioni in particolare si concentrano su alcune voci di spesa, giudicate troppo elevate. Agimeg ha chiesto chiarimenti al Dipartimento Sanità della Regione. Per il momento invece non sono disponibili i dati sul numero di giocatori dipendenti che negli scorsi anni hanno ricevuto assistenza, se ci saranno aggiornamenti verranno pubblicati immediatamente.

Il Piano a dicembre ha ricevuto parere negativo dell’Osservatorio, il Ministero lo ha invece approvato? Oppure avete in programma di rivedere il Piano e trasmettere quindi una versione rivista?

A tutt’oggi nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta dal Ministero della Salute circa l’esito dell’istruttoria recente dei Piani Regionali per il Gioco d’Azzardo Patologico. Pertanto, non appena avremo comunicazione, con le eventuali osservazioni o indicazioni di aggiornamento della proposta della Regione Campania, le valuteremo e individueremo le modifiche da apportare al Piano.

Nel Piano della Campania c’è una voce che spicca su tutte, e è quella della supervisione. A chi verrà affidato questo compito, a un soggetto pubblico o a uno provato?

Le risorse sono assegnate alle ASL. Per nessuna attività è previsto dalla proposta regionale di assegnare risorse a soggetti privati. Le ASL, qualora fosse necessario o opportuno procedere ad affidamenti a soggetti privati di parte delle attività, dovranno naturalmente procedere secondo le norme nazionali sull’affidamento dei servizi.

Come mai la voce di spesa prevista è così elevata, 900mila euro, più del 10% dell’intero Piano?

Si tratta di un’attività di supervisione clinica dei casi e dei trattamenti attivati, ben diversa dal monitoraggio delle attività, finalizzata al miglioramento dell’appropriatezza e dell’efficacia degli interventi clinici. Azione talmente importante che il Ministero nella sua prima valutazione, che ha portato già all’accredito del Fondo alla Regione Campania, nell’esprimere parere positivo al Piano lo ha indicato come intervento qualificante di tutta la programmazione. L’attività di supervisione clinica, come tutti gli addetti ai lavori sanno, è una azione di tutela e di garanzia della qualità del trattamento terapeutico sia per gli operatori che hanno l’occasione di approfondire l’adeguatezza clinica e personale del loro operato, sia per i cittadini in carico come tutela massima della qualità.

Fate riferimento alle competenze degli addetti ai lavori, ma le associazioni che fanno parte dell’Osservatorio hanno sollevato dubbi sull’importo di questa voce. Tanto che poi l’organo ha espresso parere negativo…

Non abbiamo notizia ufficiale della seconda fase di valutazione. In ogni caso, la cifra di 900mila euro è una cifra programmata su un periodo di ben 4 anni e da ripartirsi per le 7 ASL. I 400mila euro indicati per l’attività in corso con il Fondo dell’anno precedente è una stima presunta su 24 mesi per le 7 ASL presenti in Campania per l’attività di supervisione clinica che le stesse Aziende, nel rispetto della normativa vigente in materia di affidamento di servizi, riterranno opportuno attivare. Solo tre ASL hanno previsto tale attività, e per cifre molto contenute. I 500mila euro indicati nel Piano oggetto di valutazione vanno sempre intesi da distribuire su 24 mesi diviso per 7 ASL.

Nel vostro Piano c’è poi una voce molto simile, Monitoraggio esiti programma trattamentale, che comunque prevede un finanziamento elevato. In cosa consiste?

La previsione di 373.200 euro da distribuire su 24 mesi diviso per 7 ASL ha l’obiettivo ugualmente qualificante di dare la possibilità di monitorare i cittadini che hanno terminato il trattamento con esito positivo o per coloro che lo hanno interrotto di verificare se sono avvenute ricadute oppure no. In questo modo si possono rilevare costanti trattamentali che possano migliorare le azioni a suo tempo intraprese. Tale attività dovrebbe favorire la diminuzione delle recidive. gr/AGIMEG