Legge regionale Emilia Romagna, Tagliaferri (FdI): “Nel 2016 in regione giocati 4,5 miliardi. Spesa procapite 1.000€ a persona”

“Nel 2016 in Emilia Romagna si è giocata una somma pari a 4,5 miliardi di euro, con una spesa procapite di circa 1.000 euro a persona (neonati compresi)”. Lo ha dichiarato il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri durante la seduta odierna dell’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna sulla richiesta di modifica della norma regionale per il contrasto del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. “Al di là delle appartenenze politiche – ha aggiunto Tagliaferri – non si può non condividere l’urgenza di introdurre norme che, colmando lacune presenti nella legge n.5/2013, vanno a rendere effettivo il tema della lotta contro le ludopatie. Questo progetto di legge infatti va in primo luogo a sanare la carenza di una previsione all’interno della legge n.5/2013 sulle sanzioni da erogare nei confronti dei trasgressori dei divieti imposti dalla legge stessa: se fino ad oggi infatti era previsto che i Comuni gestissero i locali dotati di slot e videolottery, mancava la norma di legge con cui venivano stabilite le sanzioni pecuniarie per punire chi disattendeva l’applicazione dei divieti in essa contenuti. In secondo luogo, sicuramente di minore impatto, il progetto di legge interviene in un settore di nicchia proponendoci di scongiurare che venga pregiudicato il regolare svolgimento della stagione ippica negli ippodromi storici della regione, con inevitabili influssi negativi sul turismo”.
Tagliaferri ha spiegato poi che “gli emendamenti proposti dal relatore sostanzialmente non fanno che riprendere e definire ulteriormente questi due punti: ritornando alle lacune presenti nella legge di contrasto alla ludopatia, abbiamo deciso di presentare un emendamento per introdurre il divieto per una nuova installazione di slot machine, videolottery e altri giochi elettronici simili, nonché la riduzione di quelle presenti entro 6 mesi dall’entrata in vigore della presente legge. È vero, vi sono vari pronunciamenti della Corte Costituzionale che rimettono la materia della regolamentazione del gioco d’azzardo all’esclusiva competenza del legislatore nazionale, ma le stesse sentenze riconoscono la legittimità del’introduzione di norme regionali a tutela della salute: questo è il binario su cui intende muoversi il nostro emendamento. Se l’assemblea legislativa non avesse voluto affrontare questo controverso tema la legge regionale n.5/2013 oggi non ci sarebbe, ma la legge c’è e non possiamo chiudere gli occhi: se abbiamo messo un divieto di installare nuovi apparecchi di gioco d’azzardo entro 500 metri dai luoghi sensibili e abbiamo vietato il rinnovo dei contratti alla scadenza per i gestori delle macchinette in queste zone di rispetto, dobbiamo prevedere che all’interno di locali concessi da enti pubblici o terzi, a qualunque titolo, per fini sociali o aggregativi rivolti ad anziani, a minori o a soggetti appartenenti a categorie protette, trovi posto un divieto categorico alla presenza di queste macchinette mangiasoldi e rovinafamiglie”. lp/AGIMEG