“La fatica del negoziato è stata tanta, è stato un esercizio di diplomazia, di rapporti di forza e sistemi di alleanze. La posizione netta del Governo italiano con alleanze come Francia e Spagna, con una dialettica stringente con Paesi contrari e dialogante con il soggetto principale come la Germania, ci danno idea di un metodo da considerare valido per gli interventi futuri. Il risultato è un sostanziale successo, che non è solo quantitativo, ma equivale allo spostamento dell’asse del sistema decisionale nell’Unione Europea. Sono convinto che il dibattito italiano deve caratterizzarsi non solo sul piano quantitativo, ma deve essere accompagnato da una visione strategica nei confronti dell’Europa per rafforzare una politica fiscale e di welfare comune. Le conseguenze del Coronavirus sono l’impoverimento generale della popolazione e una ristrutturazione dell’apparato industriale. Quello che bisogna fare è decidere l’ambito degli interventi che dobbiamo sviluppare, le risorse del pacchetto complessivo devono portarci ad un rafforzamento del welfare partendo da quello territoriale e poi sul piano della tutela economica del nostro apparato industriale concentrando le richieste su cultura e turismo, manifatturiero, logistica e infrastrutture. Una volta concentrati sui contenuti, dobbiamo guardare al metodo di lavoro, spetta al Governo mettere in fila le priorità e predisporre un piano confrontandosi con il Parlamento. E’ necessario anche fare uno sforzo per coinvolgere i territori, deve emergere un Piano Paese anche con le mediazioni che andranno costruite. La sostenibilità è la carta vincente anche nei confronti della nuova Europa. Contenuti, metodi e sistema sono le sfide dei prossimi tempi. Saremo all’altezza? La politica non ha alternative e credo ci siano le condizioni per farcela. E’ una battaglia politica”. E’ quanto ha detto nella conferenza “Il punto su Europa e Italia” promossa dal Laboratorio Europa dell’Eurispes, Pierpaolo Baretta, Sottosegretario MEF. “L’intervento sul welfare intende anche un’abbassamento sulle tasse. La riforma fiscale che prevede un abbassamento del peso fiscale e delle tasse per il ceto medio-basse e le famiglie deve essere fatta indipendentemente. Nelle politiche di welfare prevedo anche questo”, ha concluso. cdn/AGIMEG
