Iacolino (PPE-Grande Sud): Ue in prima linea per introdurre reato di manipolazione dell’evento sportivo

“L’odierna maxi operazione dei carabinieri di Caserta contro il complesso e articolato sistema di scommesse clandestine sul calcio con ramificazioni in diverse regioni è la conferma di un fenomeno diffuso ed in preoccupante crescita anche in Italia, che investe tutte le discipline sportive, sul quale la criminalità organizzata esercita, attraverso reti di scommesse telematiche illegali, un ferreo controllo per riciclare denaro e finanziare attività illecite”. Lo afferma Salvatore Iacolino, europarlamentare del PPE e relatore permanente della Commissione speciale per la lotta contro la criminalità organizzata del Parlamento Europeo, aggiungendo che “in Parlamento Europeo stiamo operando in direzione di un approccio giuridico comune con la previsione di un quadro legislativo e misure appropriate contro i fenomeni di riciclaggio legati alle scommesse, definendo livelli sanzionatori adeguati, la previsione del reato di ‘manipolazione dell’evento sportivo’ e la messa in atto di sistemi di controlli tracciabili per prevenire l’anonimato nei giochi d’azzardo on line, contrastare i sistemi utilizzati dalle organizzazioni criminali e preservare l’integrità e l’immagine dello sport, ed il gioco legale con il concorso delle federazioni sportive e degli operatori autorizzati”. Iacolino sottolinea inoltre che “le scommesse illegali e le partite truccate oltre a rappresentare una minaccia concreta all’economia lecita rischiano di intaccare l’integrità, la credibilità  ed i valori di lealtà delle competizioni sportive che vanno, invece, preservati attraverso un’azione coordinata tra movimento sportivo, operatori di scommesse e istituzioni competenti ed una maggiore cooperazione giudiziaria e di polizia tra Stati membri e Paesi terzi. Si stima che l’ammontare delle scommesse illegali nel mondo sia di oltre 140 miliardi di euro l’anno: solo in Italia il giro d’affari vale 10 miliardi di euro l’anno e vede coinvolti i clan delle più potenti organizzazioni mafiose. L’assenza di un’armonizzazione tra le legislazioni nazionali e la mancanza di cooperazione tra le autorità pubbliche e, di contro, l’introduzione di modelli operativi informatici, sempre più sofisticati, utilizzati dalla criminalità organizzata rendono il movimento sportivo sempre più vulnerabile con la inevitabile conseguenza di perdita di appassionati, meno interesse economico e regressione dell’immagine dello sport”. lp/AGIMEG