I casinò italiani alle istituzioni, “vogliamo una legge quadro”

“Chiediamo una legge quadro e regole certe per un settore che oggi è una giungla”. Così Marco Cambiaso, presidente di Federgioco e amministratore del Casinò di Sanremo, sintetizza le richieste delle case da gioco alle istituzioni. “I quattro casinò italiani (Sanremo, Campione d’Italia, Saint Vincent e Venezia), nel 2007 – ha detto Cambiaso all’Adnkronos- avevano raccolto 515 milioni di euro, nel 2012 sono scesi a 332 milioni. E’ una dato che indica una crisi, e la crisi è dovuta sostanzialmente alla continua erosione della fetta di mercato dovuta al proliferare delle cosiddette macchinette. Di fronte a questo fenomeno, Federgioco non chiede una politica proibizionista ma la regolamentazione del comparto. Abbiamo proposto un tavolo interministeriale per affrontare la crisi e arrivare a una legge quadro e a regole certe. Non dimentichiamo – aggiunge Cambiaso – che i quattro casinò sono proprietà di enti pubblici che utilizzano i proventi del gioco per fornire servizi ai cittadini. Non solo. La ludopatia non era un fenomeno di massa finché il gioco era riservato ai casinò, trovarsi le macchinette al bar o nella tabaccheria sotto casa è ben diverso che doversi mettere in viaggio per andare in una delle quattro sale da gioco della penisola. Noi collaboriamo con Asl e Sert per contrastare la ludopatia, e i familiari di un giocatore compulsivo possono chiedere che gli sia vietato di giocare in una sala da gioco. Siamo autoregolamentati. Bisogna tenere conto di tutti questi fattori e intervenire”. rg/AGIMEG